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Re: Italiani morti a guanabo nel 1998..INFO

Autore: Francesco
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Date: 21/06/2008
Time: 14.36

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Interrogazione n. 5-07725 Stucchi: Caso di due cittadini italiani assassinati a Cuba il 13 settembre 1998. TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA Il 16 settembre 1998, la Polizia cubana rinvenne i corpi di due uomini uccisi a colpi di arma da fuoco, presumibilmente nella notte fra il 13 ed il 14, nei pressi di Guanabo. L'identificazione dei due cadaveri - possibile grazie ad un'intensa e proficua collaborazione tra le Autorità cubane, la Farnesina, l'Interpol italiana e la nostra Ambasciata all'Avana - ha permesso di confermare che si trattava di due connazionali, Fabio Usubelli e Michele Niccolai, i quali erano arrivati a Cuba da Santo Domingo, per proseguirvi le loro vacanze. In particolare le Autorità cubane hanno collaborato attivamente con la nostra Ambasciata all'Avana, sin dall'inizio della vicenda, venendo anche incontro alle esigenze delle famiglie dei due connazionali, giunte nell'isola per il riconoscimento dei corpi. A questo proposito, va ricordato che il Governo cubano, con una procedura non usuale, si è fatto carico delle spese relative al viaggio aereo, al vitto ed all'alloggio dei familiari, nonché delle considerevoli spese di rimpatrio delle salme in Italia. L'inchiesta sulla morte dei due connazionali è stata portata avanti con sollecitudine ed attenzione da parte della Polizia locale, in collaborazione con le Autorità di Santo Domingo, da dove erano giunti a Cuba i Signori Usubelli e Niccolai, e con l'Interpol. Si è giunti così in pochi mesi alla conclusione delle indagini e all'arresto dei responsabili dell'assassinio, Antonio Duarte Scull e Carlos Pelaez Prieto, riconosciuti definitivamente colpevoli il 18 febbraio 1999, e condannati alla pena capitale. La sentenza è stata confermata dal Consiglio di Stato cubano il 22 febbraio. L'esecuzione è avvenuta nel giugno 1999. Dalla lettura della sentenza del Tribunale Supremo Popolare dell'Avana, (che, a differenza di quanto affermato dall'Onorevole interrogante, è composta da 15 pagine), a suo tempo trasmessa dalla nostra Ambasciata alle Questure di Pisa e Bergamo, perché ne informassero i familiari, emerge con sufficiente chiarezza la dinamica dell'omicidio: i due responsabili, fingendosi tassisti, presero a bordo del proprio autoveicolo i connazionali Usubelli e Niccolai, al loro arrivo all'aeroporto dell'Avana, con lo scopo di rapinarli dei loro averi. Non risulta quindi esservi margine per chiedere la riapertura delle Pag. 51 indagini, e comunque una eventuale richiesta in tal senso dovrebbe essere presentata dai legali degli interessati. Con la medesima decisione, il Tribunale condannò Duarte Sculle e Pelaez Prieto anche per precedenti furti commessi a danno di altri turisti stranieri (non deceduti), ai quali fu riconosciuta da parte dello Stato cubano una forma di indennizzo. Non fu invece concesso indennizzo ai familiari dei Signori Usubelli e Niccolai, poiché l'Autorità giudiziaria ritenne che esso fosse dovuto solo alle vittime delle rapine ancora viventi, e non ai loro congiunti. Ciò in base all'interpretazione data dalla Corte alla vigente normativa cubana, che sembra prevederebbe l'indennizzo solo a favore delle vittime e non anche del loro familiari. Le famiglie dei due connazionali furono quindi prontamente informati dalla Farnesina del contenuto della sentenza e del fatto che essa non prevedesse indennizzo alcuno. Su questo aspetto il Ministero degli Esteri diede le opportune istruzioni all'Ambasciata all'Avana per approfondire con le autorità locali le ragioni del mancato risarcimento, e per verificare ogni eventuale modalità per l'ottenimento di una diversa decisione al riguardo. A seguito dei passi svolti dalla nostra Ambasciata fu quindi comunicato ai legali italiani delle famiglie interessate che, nel caso in cui i loro clienti ritenessero di aver titolo ad un indennizzo, avrebbero potuto interporre appello contro la citata decisione del Tribunale Supremo per il tramite di un avvocato locale, che la nostra rappresentanza diplomatica - ove richiesta - avrebbe naturalmente aiutato a individuare. Non risulta che gli interessati abbiano fino ad ora deciso di ricorrere per via giudiziale a tutela del proprio interesse al risarcimento del danno, che in questa fase costituisce un passaggio preliminare essenziale ai fini di qualsiasi ulteriore azione di sostegno da parte del Governo italiano.


Ultimo aggiornamento: 02-07-08