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Autore: Carmen
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Date: 02/11/2007
Time: 16.36
Tra il venire alle mani rozzamente e la passività assoluta c'è un ampio spazio per esprimersi con educazione in difesa delle proprie radici culturali. Chiedere asilo politico non implica non amare il proprio paese, spesso implica l'opposto, vista la dittatura e la situazione di sofferenza. Implica anche il voler costruirsi un futuro senza essere lo schiavo di qualcuno che crede che perchè ha "dato" a una persona una "istruzione" (prego notare virgolette in entrambi i casi) o un allenamento sportivo, è il suo padrone. Certo, il governo cubano ama incorniciare gli abbandoni di missioni sportive o professionali in termini di "deserzioni"... e riescono sempre a convincere qualche sprovveduto, o a dare un arma in mano ai menefreghisti che, credendo di esere l'ombelico del mondo (o volendo credere che lo credono), usano tali episodi per giustificare le proprie debolissime posizioni. Lo decido io quando e come applicare il concetto di "calma". Per esempio, adesso. Un saluto molto cordiale.