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Autore: Desaparecido
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Date: 24/08/2006
Time: 16.44
Gli incessanti attacchi contro Cuba negli ultimi mesi, tanto della destra come della pseudosinistra, insistono nella necessità di democratizzare l'isola (nello stesso modo, e con gli stessi motivi, per cui i Re cattolici volevano a tutti i costi cristianizzare l'America). A Cuba , non c’è democrazia, dicono gli uni e gli altri. A Cuba, dicono, c’è corruzione, prostituzione, machismo, razzismo, prigionieri politici…. Chiaro ! E l’unica risposta possibile. Ma ancora c’è tabagismo, alcolismo, abuso di caffè, cannibalismo, filatelia e qualunque altro vizio si possa immaginare. Certamente che c’è machismo a Cuba. Viviamo da millenni, in un mondo brutalmente patriarcale, che solo nelle ultime decadi ha cessato di esserlo un po’ meno. Anche a Cuba, come in tutte le altre parti, continua ad esserci maschilismo. Ma, perché sarà?, i maschilisti cubani sono peggiori dei loro omologhi della “Spagna democratica”. Certamente c’è razzismo a Cuba. Viviamo in un mondo accecatamente razzista. Il solo fatto di parlare di “razze” umane è puro razzismo. In uno dei musei dell’olocausto costruito dagli ebrei, ci sono due porte di uscita con differenti iscrizioni: in una vi è scritto “razzista” e nell’altra “non razzista”; la seconda porta e chiusa a chiave, e chi prova a uscire da quella parte (la maggioranza dei visitatori, quindi quasi nessuno riconosce apertamente il suo razzismo) gli viene spiegato che la porta è chiusa per la semplice ragione che i “non razzisti “ non esistono. Tutti siamo razzisti, in un certo senso, nello stesso modo che tutti gli uomini (e la maggior parte delle donne) siamo maschilisti. A Cuba continua ad esserci il razzismo, si, come in tutto il mondo; ma i “prietos” non sono sfruttati ne aggrediti per il colore della loro pelle, come succede nella ’democratica Europa”. Ovviamente a Cuba non c’è la piena libertà di espressione. Forse questa libertà esiste in altri posti ? Può uno, nella “democratica Spagna”, dire quello che pensa di un colpevole Re imposto da Franco, o esprimere con rispetto un opinione sull’ETA diversa da quella ufficiale ? Perché si dovrebbe permettere ai “dissidenti” cubani di diffondere gli ideali dei terroristi infami statunitensi, che non hanno mai smesso di bersagliare Cuba con tutti i mezzi del trionfo della rivoluzione ad oggi ? Perché si dovrebbe permettere l’entrata nell’isola di un deputati di altri paesi mascherati da turisti, di agenti della destra più retrograda con il compiti di intervistare gli sbirri della CIA? Con che autorità morale viene chiesta la libertà di espressione a Cuba da parte di uno Stato nel quale non c’è neppure libertà di silenzio che è arrivato all’estremo fino a mettere illegale un partito per non avere “condannato” pubblicamente quello che al governo interessa che condanni ? Certamente esistono prigionieri politici a Cuba. Come non averli in un paese sottoposto a accerchiamento e perseguitato senza tregua dalla maggiore e più spietata potenza militare di tutti i tempi, una delle cui strategie di base è sempre stata l’infiltrazione di quinte colonne e la compera di mercenari e traditori ? Si devono lasciare che le spie, i sabotatori ed i sicari facciano indisturbati il proprio lavoro ? A Cuba ci sono prigionieri politici, si, anche se moltissimi meno che negli “Stati Uniti democratica”, dove ancora oggi le celle di Guantanamo sono piene (quasi tutti arabi), dove non si riconosce la loro esistenza, e sono anticostituzionalmente allontanati dal loro paese e dei loro familiari. Dove sono torturati impunemente, come tutte le nazione hanno denunciato più volte all’ONU, Amnesti Internacional , l’Associazione Contro la Tortura, il TAT ed altre organizzazioni. A Cuba non c’è democrazia, dicono. Chiaramente no. La democrazia non esiste ne è mai esistita neppure nella Grecia di Pericle. La democrazia realmente partecipativa, unica degna di essere chiamata cosi è un sogno, una meta verso la quale qualcuno si è incamminato mentre altri pretendono di averla raggiunta già per non doverla raggiungere mai. La democrazia è un utopia. Un utopia che grazie a la rivoluzione cubana, grazie ai suoi straordinari progressi sociali e alla sua eroica resistenza di fronte all’imperialismo, è un po’ più vicina ogni giorno. Per questo Cuba ha tanti e tanto potenti nemici. Per questo ha tanti e tanto leali amici.