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Re: E adesso…X  Joel

Autore: Carmen
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Date: 24/08/2006
Time: 11.54

Commenti

Hola Joel,

Quello del ley de ajuste cubano è un buon punto. E infatti, uno dei casi cui questa stessa legge può essere eliminata, è nel caso che a Cuba vi sia un governo democratico, prendendo come punto di riefrimento la legge Helms-Burton. Ovvero la proposta d'ultima ora.

Ora, se l'unico motivo per cui l'embargo rimane in piede fosse quello di offrire asilo ai cubani che lasciano la dittatura, avrebbe ben poco senso, non credi? Io penso che la politica USA continua ad essere sciocca e controproducente. Penso che i trionfi morali al regime glieli stanno dando adesso: gli danno l'opportunità che comissioni internazionali votino per l'abolizione dell'embargo, gli danno la chance di avere solidarietà internazionale di un certo peso, gli danno lo scudo per nascondere la propria bancarrotta. Molti continuano a credere che la terribile situazione economica cubana sia colpa dell'embargo.

Se permane l'intenzione di mantenere la legge di Ajuste Cubano, non vedo perchè il legislatore non possa modificare gli aspetti che la legano all'embargo. La legge la fanno gli uomini, non arriva via fax dal cielo, quindi si può modificare. E come dice il Milanès, gli accordi si trovano se vi è l'intelligenza. Non accordi con il regime, che è il primo a voler che l'embargo rimanga dov'è. Accordi tra persone intelligenti e democratiche unite per un obiettivo comune, che se accorgono che una determinata politica è ossoleta e controproducente.

E qui arriviamo al punto delle proprietà, e questo si che è un punto rovente. Perchè bisogna trovare un accordo, l'esilio di Miami lo deve trovare se vuole che l'opinione pubblica cubana nell'isola gli sia favorevole. Anni e anni di odii coltivati dal regime, di timori alimentati, di nazionalismi accessi stanno in aguato. Ma non si può pretendere tornare a Cuba a riprendere ciò che era proprio come se non fossero passati 47 anni. Tre o quattro genererazioni. Non scherziamo. Quindi si trovassero gli accordi, venissero rassicurate in continuazione le persone, che non verranno scaraventate fuori, cosa che tra l'altro, da quel poco che ho capito, molti a Miami stessa dicono.

A Miami moltissima gente ha famiglia a Cuba e non credo che una guerra civile andrebbe a nessuno. Tutti questi anni di prove di forza hanno portato solo sofferenza per il popolo, ed appoggio per il regime, che gioca con la gente e le sue paure come se fossero pedine di scacchi. Secondo me è ora di cambiare rotta, proprio per chiudere al regime il rubinetto delle vittorie morali dove ogni mattina si sciacqua la barba.

Ultimo aggiornamento: 16-11-06