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Autore: Gorito
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Date: 25/07/2006
Time: 17.42
Ciao Carmen,
E' vero che l'autocompiacimento è un fattore che esiste fortemente a Cuba e viene pienamente sfruttato (basti guardare la tv di stato che mette in bella evidenza qualsiasi inaugurazione di opera pubblica, mentre non vi è traccia, ad esempio, della benché minima notizia di cronaca nera). Ma credo che questa manovra sia più che altro destinata al mercato interno e faccia poca presa sul visitatore straniero (a meno che non sia, appunto, di estrema sinistra, ma in tal caso è già convinto in partenza). Ciò che descrivevo era una visione dal punto di vista di un turista medio, disinteressato ai problemi reali del paese, e che guarda sostanzialmente alla propria tranquillità e al proprio benessere. Credo che sia soprattutto a lui che si rivolge la propaganda turistica di cui parlavamo. Insomma, un tizio a chi fregherà ben poco dell'istruzione dei cubani e che non resterà nemmeno impressionato dal livello della sanità pubblica, ma che sarà più sensibile agli aspetti legati al divertimento e alla cultura.
La crisi della letteratura in correlazione con il castrismo è purtroppo innegabile, hai ragione. Per avere una fotografia reale di Cuba, occorre senz'altro andare a cercare fuori dall'isola. Penso per esempio al magnifico saggio "Mea Cuba" di Guillermo Cabrera Infante dal quale si può imparare tanto e contribuisce veramente a fare da contrappeso alle tante parole edulcorate che emanano spesso dalla letteratura "ufficiale". E' veramente un peccato che si sia messo un bavaglio stretto alla libera espressione in quel settore. Lì il mondo si è fermato, purtroppo, e bisognerà aspettare chissà quanti lustri per avere un nuovo Lezama Lima.
Aspetto con molta impazienza qualche tua dritta sulla letteratura cubana.
A presto. Joe Gorito