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Re: Immagine di Cuba (xCarmen)

Autore: Carmen
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Date: 25/07/2006
Time: 08.28

Commenti

Caro Joe Gorito,

I tuoi post sono veramente acuti ed intelligenti. Tu hai ragione quando dici che nella operazione commerciale che ricrea l’immagine di un paese all’estero ogni nazione cerca di presentare il meglio di se stessa, in una semplice operazione di marketing.

Ma credo che sia innegabile che in un regime come il ns. esiste una elevata dose di autocompiacimento nel presentare i “risultati” del proprio operato. Assieme al mito di Davide vs. Golia. Le ragioni che lo mantengono vivo nella mitologia di molte (non tutte) le sinistre, sono appunto l’impulso che ha dato

a) alla pubblica sanità

b) all’istruzione

c) alla cultura

d) allo sport.

Lascio da parte la a) e la d), perché credo che la d) sia vera, e che la a) sia vera anche se molto, ma molto ridotta rispetto a quello che si crede, e soprattutto non è gratuita.

La b) lasciamola stare, caro mio, perchè è la menzogna più grande e rivoltante che vi e ci hanno detto.

Ma la c)… la cultura… non è subordinata al castrismo, non lo è mai stata. La nostra pittura, la ns. musica colta, la nostra letteratura parlano da sole. La crisi di quest’ultima nel castrismo è la prova di come sia possibile ridurre gli artisti ad un ammasso di gente paurosa e affamata …

Ecco perché insisto nel sottolineare l’età della ns. cultura, che non è nata nel 1959. Ma questo è ciò che sembra nelle operazioni commerciali condotte per promuovere la cultura cubana. Qualsiasi libro d’arte, (in realtà qualsiasi libro cubano su Cuba) ti parlerà del prima e il dopo, piazzando l’anno 1 della cultura cubana nel 1959. Il fatto che gli artisti cubani studiassero all’estero, che San Alejandro avesse come maestri pittori cubani che avevano studiato in Italia e in Francia, è un fatto che di rado viene menzionato. Il patriottismo non c’entra, si possono applicare le tecniche imparate all’estero e creare un mare di emozioni cubanissime. D’altronde la ns. pittura, come quella delle Americhe, era subordinata ai movimenti europei, che a volte ci arrivavano con alcuni anni di ritardo.

C’è autocompiacimento, non è solo marketing turistico. E’anche (soprattutto?) marketing per l’immagine del regime.

Ultimo aggiornamento: 02-07-07