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Autore: Carmen
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Date: 19/05/2006
Time: 07.55
Beh, allaciandomi alla metafora (o similitudine) del vino, che non mi soddisfa molto ma nemmeno mi fa schifo, direi che certamente noi abbiano un rapporto con la sessualità diverso dal vostro (grazie a Mamma Africa...e grazie di cuore!), ma credo che la "conditio sine qua non" per assaporare quel nettare è che le due persone si piacciano, altrimenti dal brunello di montalcino si passa a un bicchiere di aceto.
Come ben dici, ai tempi di Mamma Mosca la situazione economica di Cuba non era quella di oggi, e gli stipendi erano adeguati al costo della vita. Trattavasi di un falso benessere, una economia gonfia di aria, che la URSS manteneva in cambio del possesso della cosiddetta Chiave del Golfo. Quindi i cubani che trattavano con i pochi stranieri "occidentali" facevano quel genere di affari che hai menzionato, cambiavano pesos per dollari al cambio di 3x1 o 4x1, etc. Nacque la figura del jinetero, che allora non aveva alcun legame con prostituzione o proxenetismo.
Molti credono che la parola jinetero/a voglia dire "fantino" . Non è esatto, "fantino" è "jinete", credo che il termine abbia più a che vedere con una figura che da il via ai fantini per iniziare la gara, qualcosa come uno "starter". E infatti, gli jineteros di allora, che facevano del commercio con gli stranieri, spesso si muovevano in gruppi di due o tre persone, e trafficavano mentre uno faceva da "palo" per controllare che non arrivasse la polizia (allora avere dei dollari era un reato e ci si andava in galera). Se la polizia arrivava il palo dava la voce, e si cercava di scappare. Credo che sia questo l'origine del termine.
Cmq. per tornare al tuo discorso, fermo restando che la reciproca soddisfazione è una condizione ideale nel commercio, credo che quando la merce è costituita da esseri umani saltino un pò i presupposti per il quadro che descrivevi. Mi sembra talmente ovvio che non mi va di insistere su questo punto.
La fiction di Geox sarebbe doppiamente interessante se potessimo sentire la storia anche dal punto di vista della Zinnona, compreso cosa pensava prima, durante e dopo, come lo classifica in una scala da 1 a 10, e altri particolari. Per esempio, dal racconto noi assumiamo che lei saltasse per la gioia...magari saltava per obbligare lo stomaco a stare fermo, o perchè zoppicava xchè già le se era rotto un tacco delle scarpe.