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Autore: Robertino
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Date: 15/10/2006
Time: 08.00
Leggo su "Visto" di questa settimana un articolo di F. Scocchera dal titolo "Brucia all'inferno Ernest" e rabbrividisco.. Il premio Nobel Ernest Hemingway, amico personale di Fidel e tanto idolatrato dal regime cubano, altro non era che un volgare assassino per aver ucciso (cifra da capogiro) ben 122 persone, si badi bene non armate ed in battaglia ma semplici prigionieri di guerra. Accadde nel 1944, dopo lo sbarco in Normandia, dove l'eroe "cubano" si trovava, appunto in Francia, come inviato di guerra. Ecco cosa scriveva al suo editore:" Una volta ho ucciso un prigioniero crauto-SS, particolarmente sfrontato al quale dissi che l'avrei accoppato se tentava la fuga. Lui ribattè che non l'avrei fatto per due motivi: perchè lo vietava la Convenzione di Ginevra e perchè non ne avevo il coraggio. Ti sbagli fratello, gli risposi, e sparai tre volte mirando allo stomaco. Quando quello cadde piegando le ginocchia, gli sparai alla testa. Il cervello schizzò fuori dalla bocca o dal naso, credo". In una altra lettera :"Ho fatto i calcoli con molta cura e posso dire di averne uccisi 122". Poi ricorda, con nauseante accuratezza, che una delle sue vittime "era un giovane soldato mentre tentava di fuggire in bicicletta e che aveva all'incirca l'età di mio figlio Patrick, 16 0 17 anni" Una circostanza, questa, che avrebbe fatto sollevare l'indice dal grilletto al più feroce dei cuori di pietra, ma che "l'eroe cubano" evoca con gioia sadica, incredibile e rivoltante. Il vigliaccone si è sempre ben guardato di non avere mai difronte uomini armati. Questo è il personaggio la cui statua è conservata nel noto locale La Bodeguita del Medio e dove milioni di turisti si fanno ritrarre nelle loro foto e questo è il personaggio idolatrato da Fidel e dai suoi compagni di merende. Vergogna! Pensiero personale, la prossima volta mi recherò lì per sputare simbolicamente addosso a quest'emblema della Rivoluzione castrista e di chi la difende.