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Autore: Gorito
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Date: 11/10/2006
Time: 18.46
Trovo sia un po' un errore prendere a pretesto l'argomento "stranieri" per buttarlo sempre sul tono della rissa, invocando la difesa ad oltranza del suolo e della razza italica. Tanto, guardando altri paesi molto più "avanti" sulla strada del fenomeno "immigrazione" ci si rende già conto che è una battaglia persa in partenza. E' solo una ruota che gira: da esportatrice qual era fino a 40 anni fa', l'Italia è diventata di colpo importatrice di mano d'opera. Questo comporta risvolti talvolta socialmente spiacevoli, è vero, ma anche positivi se non addirittura necessari per assicurare uno sviluppo alle nostre industrie, al commercio, alla demografia, ecc. ecc. Ora, per dare in parte ragione al "clan degli incazzati" direi che, a mio parere, una situazione normale per affrontare le problematiche del caso sarebbe quella di avere uno Stato deciso, giusto ed esigente che garantisca la tranquillità a tutti, a cominciare dalla popolazione ospitante. In Italia mi sembra stia succedendo attualmente il contrario: uno stato debole ed ingiusto che lascia entrare di tutto, senza capacità di frenare, di controllare né di organizzare le cose. Basta farsi un giretto nelle questure per rendersi conto ... Siamo di fatto all'ora delle "sanatorie" e degli "indulti" che non sono altro che inutili cerotti sopra una ferita che continua a sanguinare, e che hanno alla fine la particolarità di avvantaggiare i disonesti a discapito dei regolari. La popolazione locale risente di questa impotenza ed incapacità dello Stato e giustamente (a volte)s'incazza. Non credo che si possa accusare questo attuale governo più del precedente, o vice versa: non è un discorso di destra o di sinistra, ma una questione di maturazione dell'intera società, ancora impreparata. Anche il razzismo fa parte della natura umana, che che ne dicano i cubani. Gli italiani stessi hanno subito tanto razzismo nei paesi dove hanno emigrato. Pensate che negli USA, ad inizio 900, non erano nemmeno catalogati tra le razze "bianche" ed erano quasi esclusivamente associati a parole come "mafia", "crimine", "violenza", "sporcizia" ecc. Poi un po' alla volta si sono fatti la loro strada e meritato il rispetto. Così avverrà, a lungo andare, anche qui in Italia. Consiglio un libro che fa molta chiarezza sull'argomento. Il titolo è: "L'ORDA, quando gli albanesi eravamo noi" di Gian Antonio Stella, edizioni BUR. C'è sul retro di copertina una citazione lampante che già dice tutto o quasi: "Volevamo braccia, sono arrivati uomini."
Joe Gorito