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Malattia cubana

Autore: Ricky
Email: rorihatuey@hotmail.com
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Date: 30/01/2004
Time: 11.34

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Questa malattia prende il nome di “sindrome da innamoramento di troTa cubana”, e solo raramente non procura danni rilevanti, se non qualche piccolissimo malessere iniziale, altre volte può essere debellata completamente ma solo se curata in tempo, molte volte può degenerare in una vera e propria patologia che, nei suoi aspetti più gravi può portare alla morte cerebrale del soggetto, fortunatamente solo in rarissimi casi può portare al suicidio.

La malattia è difficilmente diagnosticabile, a volte può capitare che qualcuno ti dice che ne sei affetto ma tu non ci credi, non esiste periodo di incubazione perche la si può contrarre dopo una sola notte d’amore oppure dopo svariate esperienze sessuali in terra indigena, nella stragrande maggioranza dei casi la malattia colpisce gli uomini che si trovano nella fascia di età fra i 25 e i 40 anni, questo per due semplici motivi: il primo è che i soggetti di età inferiore di solito sono troppo stupidi per contrarla, il secondo è che i soggetti di età superiore si pensa che siano tanto svegli da non ammalarsi, in quanto si presume già vaccinati.

La malattia di solito presenta le seguenti caratteristiche: il soggetto in questione di fronte alla vista di una bella chica, tette sode e culo a mandolino ha un primo impulso che dal cervello arriva fino alla codina facendone aumentare le dimensioni fino al raggiungimento della massima erezione, questo stato, chiamato arrapamento iniziale, non è di per sè una malattia, anzi è sintomo di lungimiranza cerebrale e ottima forma fisica. Quando poi dopo qualche minuto la chica ti bacia con leggerissimo accenno di lingua e ti sussurra all’orecchio parole come: ahi mi vida! ahi mi amor! me gustas! tù me gustas mucho! ecco che a questo punto il cervello del soggetto manda un secondo impulso che raggiunge la parte alta degli occhi, nello stesso istante calano sugli occhi due leggerissimi veli che offuscano la vista, questi veli vengono comunemente chiamati “fette di salame”, questo stato è già sintomo di malattia, ma il soggetto è ben lontano dal rendersene conto.

La seconda fase della malattia si manifesta a letto, la chica è scatenata, all’apice dell’orgasmo arriva a dire cose tipo: ahi pinga! ahi cojones! que classe ‘e pinga que tù tienes! dale papi! dale duro! metimela por ahì! metimela por allà! in questo momento la parte destra del cervello del soggetto manda un terzo fortissimo impulso alla parte sinistra, questo impulso tradotto in italiano si ignifica più o meno questo: cazzo che razza di chiavatore che sono! la sto ammazzando! sono un portento della natura! qui la malattia comincia davvero a manifestarsi in modo serio ma il soggetto continua a non rendersene conto.

Al termine dell’atto amoroso la malattia entra nella terza fase che è molto pericolosa, la chica improvvisamente diventa seria, e con lo sguardo fisso nel vuoto dice: ahi papi, me siento tan triste, sabes que ya son tres dias que mi mamà està enferma, pobrecita, hay que llevarla a La Habana, necesitan por lo menos 50 $, y ademàs que eso anoche me robaron la grabadora, ahi dios mio, yo no se que hacer! a questo punto il cervello del soggetto manda un quarto impulso direttamente al cuore, e gli esce dalla bocca una frase del tipo: amore non ti preoccupare, ci sono qua io, il tuo papi che tu tanto ami. Ora la malattia sta già degenerando ed entra nella fase critica, il cosidetto punto di non ritorno.

Alla fine della vacanza, dopo aver speso molto più che qualche centinaio di $ per la chica, che nel frattempo è diventata ufficialmente la sua novia, il soggetto sale sull’aereo con le lacrime agli occhi, durante il viaggio pensa e ripensa continuamente a lei, se ne frega del suo vicino di posto che dice “io mi sono trombato 20 troie in 20 giorni, tanto qua sono tutte troie”, anzi è disgustato da queste parole perché la sua novia non è una troTa, la sua novia è diversa, la poverina! Questo ultimo stato della malattia continua a manifestarsi in forma acuta anche a casa, quando le manda dei soldi e ne spende altrettanti in chiamate internazionali, la malattia è grave, gravissima, nemmeno una telefonata come questa riesce a farlo guarire: buon giorno, vorrei parlare con xxxx – ahi señor yo soy la vecina, al momento xxxx no està aquì – e dov’è andata? – mire señor, hace rato que xxxx se fuè, ella tenìa que ir a casa de su primo, despuès se fuè a casa de su hermano, hoy por la mañana estaba a casa de su padrasto, ahora por la tarde està a casa de su abuelo, pero señor, por favor no llames esta noche pa’ buscarla, porque ella tiene que ir a la iglesia. Se anche a questo punto il soggetto è convinto di aver trovato l’amore anzichè essersi scopato una troTa, la malattia è davvero inguaribile.


Aggiornato il: 10 dicembre 2011