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Autore: negiz
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Date: 21/05/2003
Time: 11.56
"Da quello che so io (e fino ad ora la consideravo una delle poche certezze, purtroppo in negativo) la validità del visto la stabilisce l'Ambasciata e al di fuori di quest'ultima NESSUNA ALTRA AUTORITA HA IL POTERE DI EFFETTUARE PROROGHE."
Il VISTO è l'autorizzazione ad entrare nel nostro paese che le rappresentanze italiane all'estero (i nostri cari rappresentanti dell'ambasciata) danno (o negano) ad un cittadino straniero. Il periodo di validità del visto delimita l'intervallo nel quale tale autorizzazione può essere goduta dal cittadino straniero ma non è vincolante per la durata del soggiorno.
Una volta che lo straniero è entrato nel territorio dello Stato, egli viene affidato alle "cure" del Ministero dell'Interno, che è l'amministrazione che ha competenza ultima circa il controllo dei flussi di ingresso e la residenza sul territorio italiano. Il Ministero dell'Interno si avvale, per il disbrigo di tali funzioni operative, del suo "braccio secolare" ovvero la Polizia di Stato. Per cui ogni ingresso o richiesta di ingresso e permanenza nel nostro bel paese, prima o poi, va a finire in una Questura con la richiesta di un PERMESSO DI SOGGIORNO. Talvolta la Questura agisce come mero controllore della validità formale dell'istanza presentata e autorizzata da un'altra amministrazione (ad es. la Direzione Provinciale del Lavoro, che provvede al nulla osta di avviamento al lavoro), ma alla fin fine l'ultima parola ce l'ha proprio la Questura.
La Questura concede, sulla base di un regolare ingresso in Italia (grazie al visto sul passaporto), qualora tutta la documentazione e le garanzie siano in regola, un PERMESSO DI SOGGIORNO (se l'ingresso è per turismo) PER MOTIVI TURISTICI CHE NON PUO' SUPERARE I 90 GIORNI E, OLTRE QUESTO TERMINE, NON E' PROROGABILE. La durata del visto è puramente indicativa per determinare la durata del PERMESSO DI SOGGIORNO, che è l'unico documento che fa testo quando si parla di permanenza "irregolare" o clandestina nel territorio dello Stato, perché si potrebbe comunque chiedere un permesso di soggiorno per 90 giorni (termine massimo).
A QUESTO PUNTO BISOGNA, PERO', VEDERE SE LA QUESTURA CONCEDE QUESTO TERMINE MASSIMO O, PRUDENZIALMENTE, SI ATTIENE AI LIMITI DEL VISTO. LA DECISIONE STA ALLA QUESTURA. TEMO CHE SIA UNA DECISIONE DISCREZIONALE E CHE LE VARIE QUESTURE POSSANO COMPORTARSI DIFFERENTEMENTE (quando avrò tempo farò una piccola ricerca normativa in tal senso).
LA COSA BELLA, PERO', E' CHE SE UNA QUESTURA NEGA UN PERMESSO DI 90 GIORNI, SI PUO' COMUNQUE FARE ISTANZA DI CAMBIO DI RESIDENZA DELLO STRANIERO AD UN'ALTRA QUESTURA PIU' "MORBIDA". Però, per fare ciò, è necessario avere una dichiarazione di ospitalità presso una abitazione (che so, un parente o un amico compiacente) sita in altra provincia, per la quale è competente la Questura più "ragionevole".