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Autore: giorgio
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Date: 28/04/2003
Time: 05.36
Per Ricki. Rispondo alla Tua lettera. La situazione della Ambasciata Italiana è, ahimè, nota a tutti. La mancata concessione dei visti dipende SOPRATUTTO dal fatto che l'Ambasciata richiede notizie alla Autorità Cubana sulle persone richiedenti il visto SCHENGEN. Nel caso in cui la cubana risulti segnalata il visto viene negato e la conclusione appare scontata solo se consideri il contesto ideologico che muove il nostro governo in tema di extracomunitari. La circostanza che le interviste vengano fissate a moltissimi mesi di distanza dalla richiesta di appuntamento risponde a una duplice esigenza: da un lato si cerca di scoraggiare gli italiani dall'iniziare le pratiche di invito; dall'altro si sta cercando di "ripulire" le liste dalle persone più indesiderate, ossia da quelle che per i loro precedenti presentino il maggiore rischio di potere svolgere in Italia o attività illecite o di rimanere clandestine, con minaccia, in entrambi i casi per l'ordine pubblico. Questo in parole povere è quanto pensa la nostra Ambasciata, che si voglia o no. L'attività dell'Ambasciata è soprattutto concentrata, relativamente alla concessione dei visti, a quelli che vengano richiesti PER RICONGIUNGIMENTO o PER MOTIVI DI LAVORO,ed in subordine , ma molto in subordine, quelli per motivi turistici. Solo così possono spiegarsi alcune prassi che vengono, ed a ragione, considerate incomprensibili: 1) Richiesta di visto il 30.4.2003, appuntamento nel febbraio del 2004; 2) Visto negato perchè le firme tra il passaporto e la lettera di invito risultano differenti, ancorchè apposte dalla stessa persona; A queste motivazioni se ne possono aggiungere mille altre, ma sempre ispirate dal medesimo fine che è quello di limitare la concessione dei visti entro i limiti fissati dal Ministero che per Cuba sono molto limitati. Credo, in definitiva, che occorra affrontare le spese per l'inizio della pratica solo dopo avere accertato se esista la teorica possibilità per la ragazza di venire in Italia. Se la novia risulta censurata con avertencias è meglio lasciare perdere il discorso in partenza. Conosco persone che pagando qualchecosa e solo fornendo il numero del carnet- solo quello- hanno ricevuto notizie e ragguagli abbastanza precisi sul conto delle loro frequentarici,pagando inoltre cifre abbastanza modeste. Con 50 dollari a un poliziotto si viene a sapere tutto quello che interessa. DARE però solo il numero del Carnet..... quando il poliziotto fornisce il nominativo ci si rende conto se ha lavorato o meno. Sarà anche scorretto ma nelle condizioni in cui ci si trova a Cuba - quella della diligenza con gli indiani attorno- è non solo un diritto ma anche un dovere difenderci non solo per evitare di spendere soldi- che è il meno- ma per evitare di prendere delle fregature che ci fanno passare come gli autentici scemi del villaggio, alla faccia dell'italica furbizia di cui ci sentiamo unici depositari. Biavati.