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Autore: CLAUDIO
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Date: 24/04/2003
Time: 20.49
Caro Sergio, hai detto cose molto importanti e non posso fare altro che darti ragione pienamente, questo che tu spieghi chiaramente è la sensazione terribile di chi vive un regime tale sulla propria pelle, è vero che io non l'ho vissuta... ma solo vista applicata ad altri!!! Le botte che ho preso me le sono cercate per mia volontà di sapere e rincorrere i miei ideali fusi nel mio cuore, ma questi cubani invece sono nati in una situazione ereditata dai loro avi e non voluta da loro... risultato della sfortuna di nascere nel posto sbagliato. Certo sbagliato voluto dagli uomini ingiusti... tutta verità!!! Noi turisti non possiamo certo fare una rivoluzione o altro, possiamo solo aiutare sporadicamente questo popolo nei vari viaggi-vacanza quando noi ci rechiamo... Ed è per questo che sono contrarissimo a consigliare a turisti amici o sconosciuti che vogliono recarsi in vacanza nell'isla di andare in posti come Varadero o le piccole isole spacciate come paradisi terrestri, non solo non vedono la vera Cuba, ma non possono aiutare chi ha bisogno quotidianamente anche solo in una piccola offerta di qualsiasi genere nelle citta' colme di gente oppressa. Si fanno spennare tutti i dollari nei vari alberghi e attrazioni turistiche del regime ingrassandolo sempre di piu', gozzovigliando nei ristoranti stimandosi per aver ingoiato l'ennesima aragosta a poco prezzo (per noi) pagandola l'equivalente di un mese di stipendio e oltre di un qualsiasi cubano. Senza però ammettere che in Italia non mangiano l'aragosta perche' costa oltre i 60 € che giudicano esagerati per le loro tasche e quindi si ingozzano a Cuba tutti i giorni che possono dimostrando solo la loro disperazione. Purtroppo noi turisti non siamo tutti uguali. Io a Cuba se posso mangio chivo guisado e frioles negro che possono mangiarlo tutti i cubani almeno una volta alla settimana (spero), ma non per dire che sono giusto come Gandhi o il Che, solo perchè mi piace tanto come lo fanno le casalinghe cubane di una certa età (non le chiche) nelle case particular presso famiglie che conosco. Sergio non so se tu sei italiano o cubano, ma mi hai risposto parole pulite, vere e drammatiche, ti ringrazio per avermi illuminato meglio il mio pensiero sulla gente dell'isla. Però non possiamo esprimere solo drammaticità e sconforto a giudicare la condizione di questo popolo martoriato, dobbiamo anche sostenerlo nel suo orgoglio di essere un popolo intelligente e istruito, caduto in disgrazia si, ma non colpevole di essere ignorante o poco intelligente da vivere male. La poca delinquenza che c'è (a confronto delle nostre nazioni) è solo frutto della disperazione creata dal regime, non perchè la gente è avida o cattiva. In Europa e nel resto del mondo forse è tutta un'altra storia.... Con rispetto ciao Claudio