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Autore: Carmen
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Date: 15/03/2003
Time: 08.56
Caro Rataplàn, nei tuoi confrontri non sono solo acidella, ma anche molto mal disposta, e non perche tu ti sia permesso di dubitare della mia nazionalità, ma per il modo in cui l'ho hai fatto. E perchè, tutto sommato, ti considero un grandissimo irrispettoso, poichè avendoti avvertito che trovavo molto offensivo il sentirmi dire che avevo una mancanza di femminilità, ti sei permesso di ripeterlo. Scusami se insisto, ma la parola GAGETA non mi risulta in spagnolo...bensì GACETA (gazeta). Il nome Fernando Pèrez, in sè e per sè non mi dice niente (e poi non so se lo sai che chiamarsi così a Cuba è come chiamarsi Mario Rossi in Italia.).Io non sono una grande appassionata di cinema. Il fatto che tu lo consideri il Fellini di Cuba forse è una tua opinione? Di questi film ho visto CLANDESTINOS, (lo avrò visto almeno 5 volte, anche perchè ai tempi ce lo faccevano vedere a scuola, figuariamoci se non; a proposito, Isabel Santos mi piace veramente molto, è per me una delle migliori attrici cubane.), e HELLO HEMINGWAY.Invece MADAGASCAR, e LA VIDA ES SILBAR non li ho visti, sono entrambi più recenti, anche se sinceramente non ricordo se stavo ancora a Cuba quando sono usciti, ma entrambi i nomi mi risultano conosciuti. ( se non mi sbaglio LA VIDA ES SILBAR racconta tre storie parallele, una delle quali, il cui protagonista è Luis Alberto Garcìa, lo stesso di CLANDESTINOS, ha una mamma chiamata Cuba, che l' ha abbandonato, e lui porta il nome CUBA tatuato sul corpo? E' così?). Per quanto riguarda a Cabrera Infante, ti suggerisco per prima cosa TRES TRISTES TIGRES, e forse in contrapposizione ASI EN LA PAZ COMO EN LA GUERRA. Questi sono stati i primi libri suoi che ho letto, ma in realtà non sono sicura se riuscirai a trovarli là, (a me me li ha regalato una amica spagnola), Guillermo Cabrera Infante lottò insieme Fidel contro la dittatura di Batista, dopo il trionfo della Rivoluzione ottenne un incarico in una istituzione culturale, se non vado errata nel mondo del cinema. Fece anche lavoro diplomatico. Ma cominciò a scrivere libri che non piacevano alle autorità... Attualmente vive in Inghilterra. Una cosa: questi libri, secondo me, vanno letti in spagnolo, e probabilmente non basta soltanto la conoscenza dello spagnolo, ma uno deve parlare "cubano". Secondo lui TRES TRISTES TIGRES è scritto in habanero, ed effettivamente lui adopera la cadenza e il modo di parlare della gente de La Habana, e lo porta (MERAVIGLIA!!) alla scrittura...per cui ti trovi dialoghi del tipo: "mija, telabìa dicho que no podiail allà hoy podlamanana" ( non è una citazione letterale, ma per farti capire il senso). C'è una mia amica argentina che l'ha letto e mi diceva che ovviamente non riusciva a capire tutto...ma penso che tu, visto che ormai sono tanti anni che praticamente ci abiti là, potrai capirlo. Vedrò di cercare il libro di Gonzàlez, ma ovviamente non in italiano... che fai, ti leggi a Bevilacqua in spagnolo? Un'ultima cosa, avrei delle DUDAS Y PREGUNTAS anch'io da porti, ma adesso non ho il tempo, poichè è sabato e voglio uscire fra poco. A presto. Carmen.