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Autore: luca
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Date: 05/03/2003
Time: 07.13
Ragazzi, come vi diceva la maestra delle elementari, non andiamo fuori tema. Io sono intervenuto in un forum su Cuba, riguardo ad uno spunto, proposto da altra persona che aveva visto fallire il suo matrimonio, così intitolato: "Ma perchè i matrimoni tra italiani e cubane falliscono?" Questo è il tema, non chi va a puttan tour. Chi ha letto attentamente avrà notato nei mei post qualche riferimento a culture e paesi diversi da Cuba. Questo perché non sono un monomane, come molti di questo forum, per cui mi interesso solo di Cuba e delle cubane; mi interessano tutti i paesi e le culture. Certo, Cuba per molti versi attrae più di altri la mia curiosità perché è senza dubbio originale come sistema politico-economico-sociale, di costume e persino per i trasporti. Date le premesse, è ovvio che parli delle cubane e non delle peruviane o delle nepalesi(ma mi riservo di intervenire anche su "Nepal I long you"). Peraltro, che le dominicane siano simili alle cubane è ovvio: mi pare che stiano su di un'isola non molto lontana da Cuba, anche la casalinga di Voghera assomiglia un po' a quella di Casalpusterlengo. Al proposito vale quanto ho già detto nella mia risposta a Carmen nel post "Mi amor in cubano". Eppure, Marco, l'hai detto tu che persino le dominicane si tirano indietro sol quando sentono parlare delle cubane, le quali evidentemente in certi campi non sono seconde a nessuno. Infine, mentre è assolutamente nei termini l'intervento di Biavati, che condivido e che in parte anticipa ciò che andrò a dire nella prossima puntata (maxcubano, so che stai attendendo ansioso, ma non capisco perchè, dal momento che sono tutte bischerate, tu le leggi lo stesso e senti la necessità di replicare....), intervento cioè che, come il mio, fornisce una interpretazione - sia pure soggettiva e per taluni non condivisibile - di fatti che stanno sotto gli occhi di tutti (eccetto che degli struzzi: giusto quello che dici, Andy!), taluni tirano in ballo la loro storia personale a dimostrazione del contrario. Ragazzi, se io dovessi basarmi solo sulla mia storia personale dovrei concludere che la maggior parte di quello che ho detto finora non è vero, mentre io sono convinto che lo sia. Qui non si tratta di fare da giudice delle storie personali di ciascuno di voi e della mia. Fra pochi giorni si sposerà il mio migliore amico. Con una cubana che ha già un figlio grande. Anche se gli voglio bene, pensate che io sia andato a dirgli che sta per fare una cazzata? Nossignori. Perchè magari nel suo caso fa bene. Perché devo andare a dirgli cose che potrebbero offenderlo e che nella più scontata delle ipotesi gli entrerebbero da un orecchio per uscirgli dall'altro? Lui ha fatto la sua scelta, spero che tutto gli vada bene e che il suo matrimonio vada ad ingrossare le famigerate statistiche dei matrimoni riusciti; se così non sarà, sarà la vita a fargli da insegnante, non ho certo la presunzione di farlo io. Però il tema affrontato è quello di costume, sul quale peraltro esiste un'ampia letteratura, segno che non è un'invenzione di pochi fessacchiotti. Poi si può anche parlare di esperienze personali, per carità: io stesso lo farò, ma quando la maestra darà un temino diverso. Saluto con affetto tutti voi, educati e maleducati, che avete la pazienza di leggermi (e magari vi incazzate pure).