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Autore: orishas
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Date: 06/02/2003
Time: 01.43
DAL MESSAGGERO DI MARTEDI':
E in ogni sede apre l’«Ufficio Italia»
Un nuovo corso nelle nostre rappresentanze all’estero: managerialità, efficienza e cortesia di INES LIBONDI
ROMA — Il cittadino, qui e all’estero, dovrà ottenere d’ora in poi efficienza, competenza, cortesia. Proprio come un buon «cliente», in questo caso di uno specialissimo «ufficio» che si chiama «Italia». Basta inefficienze e lungaggini burocratiche per chiedere e ottenere un visto o per avere aiuto di fronte all’avvio di un’impresa. Chi si troverà allo sportello dovrà ricacciare indietro musi lunghi o toni infastiditi di fronte a richieste, qui e all’estero, di cose in fondo semplici, come può essere un un semplice certificato. Anche una telefonata dovrà bastare al cittadino «cliente» per avere prime risposte, chiare e competenti. Ambasciate, consolati, diplomatici, uffici stampa, impiegati di ogni livello e grado del ministero degli Esteri italiano dovranno attrezzarsi. D’ora in poi, entro quest’anno. Si potrebbe definire “missione efficienza e cortesia" (ma i diplomatici che hanno curato il progetto l’hanno chiamata più globalmente customer care) quella che il ministro, Franco Frattini, ha avviato per mettere il suo dicastero «al servizio dell’Italia nel mondo», come recita il piano di comunicazione per il 2003 presentato ieri davanti a un affollato parterre di diplomatici e giornalisti. Ogni ambasciata ed ogni consolato d'Italia all'estero dovrà diventare il «biglietto da visita di uno Stato efficiente», in modo che le rappresentanze italiane siano luoghi in cui «ogni cittadino, in ogni Paese, sia considerato un cliente, non solo quando chiede informazioni su come si fa ad investire in Italia, ma anche quando chiede come si fa ad ottenere la cittadinanza o una borsa di studio». Una rivoluzionare d’immagine che ha bisogno, secondo il ministro Frattini, di “rivoluzioni" concrete. Iniziando dai centralini, primo livello di contatto per milioni di utenti, qui e all’estero, che dovranno migliorare il proprio approccio con il pubblico; passando per il potenziamento degli Istituti di cultura, che dovranno diffondere di più e meglio bellezza e sapienza della tradizione italiana; soffermandosi con impegno sulla trasformazione dei consolati in centri manageriali per le imprese, per finire con la diffusione capillare, presso gli organi di informazione stranieri, di notizie «positive» sul nostro Paese. «Perché non accada più - sottolinea, severo, il ministro - che da altri Paesi ci arrivino, in modo ingiustificato, attacchi a mezzo stampa che dipingano l’Italia come una nazione dall’identità criminale o inefficiente». Stampa, editoria tecnologie, avranno un ruolo centrale. Nel che Frattini intende portare a termine, sono previsti, infatti, anche progetti informatici ponderosi come il completamento dell’inserimento in rete degli oltre 800.000 volumi delle biblioteche degli Istituti di cultura.
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