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SCANDALO VISTI(per me oggi e' un grande giorno)

Autore: orishas
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Date: 02/02/2003
Time: 10.24

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leggete qui dal messaggero di oggi domenica: La nostra ambasciata ha sospeso proprio in questi giorni gli appuntamenti per avere i permessi. E’ riuscita a entrare anche un’intera banda musicale Cuba, 4.000 dollari un falso visto per l’Italia La Procura di Civitavecchia apre un’indagine. Quattro ispettori della Farnesina all’Avana di MARCO DE RISI e ANTONELLA STOCCO

ROMA - Favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, corruzione, abuso d’ufficio e falso ideologico commesso da pubblico ufficiale: sono i reati ipotizzati in un filone d’indagine sul rilascio dei visti a Cuba aperto dalla procura di Civitavecchia, l’ultima inchiesta in ordine di tempo nel gran calderone dello scandalo che dal ’95 al 2001 ha sommato nel mirino di diverse procure ben diciannove ambasciate italiane sparpagliate in mezzo mondo. A cominciare dall’affaire di Tirana e proseguendo nei Paesi dell’Est nell’ipotesi di intrecci e traffici con la malavita russa; in Iran, in Turchia e soprattutto ad Addis Abeba nel settembre del 2001, pochi giorni prima della strage delle Torri Gemelle, i troppi visti sospetti avevano fatto scattare l’allarme sulle cellule di Al Qaeda in Etiopia e su possibili infiltrazioni fondamentaliste in Italia. Altrove, come a Cuba, i magistrati hanno cominciato a indagare sul filone dei tariffari per il rilascio dei falsi visti, sembra COMPRENSIVI DI FAVORI SESSUALI, così come nelle ipotesi di reato per i documenti contraffatti in paesi come la Nigeria è stato messo in conto anche lo sfruttamento della prostituzione. In un intreccio di falsi, abusi e omissioni che avrebbero coinvolto personale di diverse ambasciate e permesso l’ingresso in Italia a migliaia di immigrati privi dei requisiti per il visto. Il primo filone dell’inchiesta sui falsi permessi rilasciati a Cuba, aperto con un avviso di garanzia al funzionario responsabile del nostro ufficio all’Avana, era culminato nell’ottobre del 2001 con una perquisizione degli uomini della squadra mobile di Milano nell’ambasciata. E, mentre la Farnesina assicurava la massima collaborazione con i magistrati di mezza Italia impegnati nelle inchieste sulle diverse sedi diplomatiche, calava il silenzio su una vicenda tornata incandescente proprio in questi giorni: lunedì scorso quattro funzionari del ministero degli Esteri tra cui l’ex ambasciatrice a Manila, sede diplomatica finita in una delle inchieste sui visti nel ’96, sono sbarcati a Cuba con compiti ispettivi. Una visita di routine, è stato spiegato all’Avana, dove però sul portone dell’ambasciata italiana è apparso un cartello che informa della sospensione delle prenotazioni telefoniche per ottenere un appuntamento all’ufficio visti. Fino al 20 gennaio, chi chiedeva di essere ricevuto nello stesso ufficio si sentiva rispondere che la lista d’attesa era lunga fino al prossimo settembre. E chi chiede notizie di un’impiegata cubana, un’esperta di informatica che sarebbe stata appena licenziata, si sente rispondere che è fuggita da Cuba, chissà perché. Non è fuggita, ma è sbarcata a Fiumicino il 30 giugno scorso la cittadina cubana Mariela I.P., mostrando un passaporto con visto Schengen rilasciato dalla nostra ambasciata all’Avana e firmato dallo stesso funzionario già indagato nel primo filone d’indagine, che però non riconoscerà quella firma. Ma nel "sistema mondiale visti" il nome della donna non appare, e il visto numero 106072711 risulta rilasciato a un’altra cittadina cubana. Il visto infine risulta autentico nel modulo ma compilato in maniera illegale. La donna racconta ai poliziotti di aver pagato 1.500 dollari a un’intermediaria cubana, l’8 luglio parte un’informativa per la procura di Civitavecchia, competente per territorio. Con lo stesso sistema, avevano già annotato due agenti di polizia spediti all’Avana nel marzo scorso in una relazione destinata alle questure di Padova e Rimini, alla Farnesina e al Viminale, erano entrate in Italia intere comitive di cubani, compresa una banda musicale. Grazie agli inviti, se non alla complicità, di enti e organismi italiani e cubani o italo-cubani. A Cuba gira voce che il tariffario dei falsi visti per l’Italia, compresa la scorciatoia sui dieci mesi di attesa media, sarebbe stato aggiornato a quattromila dollari. E che dalla nostra ambasciata sarebbero stati trafugati decine di sticker, in bianco, da incollare sui passaporti.

PS:io avevo gia' denunciato questo tempo fa e' invitato il forum in quanto gruppo numeroso a fare qualche inziativa comune,ma furono parole nel vento(in questo anche il WM non ha dato molta collaborazione) oggi per me e' un gran giorno.

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Aggiornato il: 10 dicembre 2011