[ Rispondi | Avanti | Indietro | Su ]

Re: sul divorzio....considerazioni morali x max-habanero

Autore: max-habanero
Email: habanero66@yahoo.it
Remote Name: 194.185.14.2
Date: 29/01/2003
Time: 08.30

Commenti

E' chiaro che, se la premessa non è condivisa, le mie consderazioni non hanno alcun valore. Provo comunque a rispondere alle tue domande, anche se le mie risposte partono esclusivamente da esperienze pasate e non sono certo la verità....

Tu dici: "do per scontato il fatto che una persona italiana di media cultura e intelligenza ha tutti gli strumenti per stabilire se ci possono essere delle possibilità nella relazione con la persona che vuole sposare. Sono fermamente convito che è impossibile, a meno di essere ciecamente innamorato e quindi non far funzionare piu’ la ragione, non avere delle avvisaglie e dei sentori che la relazione potrebbe essere interessata."

Io penso che, in realtà, il tempo che ci è dato per convivere prima di fare il grande passo è molto limitato (dopo le restrizioni sugli inviti, poi, è pure peggio) e la situazione vacanziera non è tale da consentire una simulazione di convivenza verosimile. Si può avere un "sentore" molto vago che la persona è interessata (e, in qualche modo, un povero sarà sempre più interessato a sposare un ricco che un povero, a parità di altre condizioni). Su questo vago sentore ci si deve giocare tutto! Se si "lascia" il gioco non si perdono soldi ma si perde comunque una prospettiva di felicità: il gioco è duro comunque. Ma smettendola di parlare sempre di inganni e trabocchetti e immaginiamo la serietà adamantina di ambo le parti: tu pensi seriamente che qualche mese insieme ci consente di capire se c'è o no compatibilità di carattere, di aspirazioni, di modi di vita??? Fra italiani spesso ci si conosce per anni prima di sposarsi e, nonostante questo, a volte si sbaglia.

---> Assolutamente non penso che qualche mese, e neppure qualche anno, possano determinare con certezza se un rapporto puo' funzionare. E' con la convivenza di tutti i giorni (e credimi, l'ho sperimentato) in situazioni di normale stress, di lavoro, famigliare, economico, che si capisce se c'e' comunione di intenti. Ti faccio un esempio che non vuole essere una prova, ma puo' far riflettere...Nel mio ufficio siamo in 4 sui 35 anni...3 sono divorziati, dopo lunghi o lunghissimi fidanzamenti...l'altro sono io! Sul 'sentore'....Non posso credere che tu, che hai dimostrato competenza, lucidità di analisi in questi post, non abbia fatto tutte le considerazioni e gli scenari possibili con tua novia...Se mi parli di certezze assolute, già ti dico che non ce ne saranno mai..Se mi parli di buone basi per cercare di costruire qualcosa..allora credo valga la pena tentare...Se non lo facessi, non avresti il rammarico in futuro?

Tu dici: "E’ chiaro che se torna a Cuba, di soldi ne vede pochi.. mi sembra piuttosto arduo pensare ad una cubana che da una provincia orientale richieda gli alimenti o il mantenimento… già hanno difficoltà le italiane divorziate a vedere il ‘grano…’ Se resta in Italia, invece, la sua vita cambierà radicalmente: nessun affetto famigliare, nessun appoggio, se non uno o piu’ eventuali fidanzati.. ma questo tipo di esperienze che ho visto quasi sempre non sono state sufficienti per convincere l’abbandonata di turno a restare nel nostro paese."

Ma sei proprio, proprio, proprio sicuro??? Mi stai dicendo che la poverina generalmente sceglie di tornare a Cuba rinunciando agli alimenti? Ma perché, se è stata emessa una sentenza di separazione (da un tribunale italiano) che ti obbliga a pagare un certo assegno mensile, lei non può esigere il pagamento in Cuba??? (Cerca di essere molto chiaro su questo in base alle tue esperienze)

Non essendoci rapporti diplomatici tra i due paesi, e tenuto conto che se la novia torna a Cuba molto difficilmente riuscirà a tornare in Italia per problemi politico-burocratici, non vedo come e chi ti possa intimare il pagamento degli alimenti a Cuba..Forse un avvocato civilita internazionale cubano? Non scherziamo....

Tu dici: "In sostanza noi parte forte abbiamo due opzioni: continuare l’avventura o abbandonare la consorte, perdendoci qualche milioncino…."

Sempre in base alle tue sperienze: si tratta di qualche milioncino "una tantum" (quanti, in genere, una decina, venti...?) oppure qualche milioncino al mese??? (Chiarezza anche su questo punto, se possibile)

Ripeto: se l'obiettivo della moglie è quello di spennare lo yuma sprovveduto di turno sono dolori...Ti posso raccontare piu' di un aneddoto su questi casi, che è innegabile, ci sono..Se la moglie ti ha sposato solo per amore (per favore, non dite che non ci sono questi casi...altrimenti vi faccio la lista!!), di solito, se il rapporto è durato poco, la poveretta non vuol far altro che tornare al suo paese....A questo punto si puo' trovare anche un accordo, diciamo una buonauscita...e ognuno a casa sua! Facciamo una cifra? 5.000$..e la piccola cubanita fa la reina en cuba! Ma ti assicuro che ho assistito a casi dove il cubano/a non voleva assolutamente niente: l'orgoglio cubano e muy fuerte....

Ho cominciato a risponderti sull'etico e sono finito sul tecnico... scusami, ma rispondimi se puoi.

E' stato un piacere, negiz...extrema suerte...i tuoi dubbi sono stati anche i miei nel 1996! max-habanero


Aggiornato il: 10 dicembre 2011