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Autore: negiz
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Date: 29/01/2003
Time: 06.18
Caro max, condivido pienamente la tua posizione etica. La tua testimonianza è sicuramente commovente e vera. Però avrei qualche spunto di riflessione aggiuntivo e qualche richiesta di chiarimento (!!!).
Tu dici: "do per scontato il fatto che una persona italiana di media cultura e intelligenza ha tutti gli strumenti per stabilire se ci possono essere delle possibilità nella relazione con la persona che vuole sposare. Sono fermamente convito che è impossibile, a meno di essere ciecamente innamorato e quindi non far funzionare piu’ la ragione, non avere delle avvisaglie e dei sentori che la relazione potrebbe essere interessata."
Io penso che, in realtà, il tempo che ci è dato per convivere prima di fare il grande passo è molto limitato (dopo le restrizioni sugli inviti, poi, è pure peggio) e la situazione vacanziera non è tale da consentire una simulazione di convivenza verosimile. Si può avere un "sentore" molto vago che la persona è interessata (e, in qualche modo, un povero sarà sempre più interessato a sposare un ricco che un povero, a parità di altre condizioni). Su questo vago sentore ci si deve giocare tutto! Se si "lascia" il gioco non si perdono soldi ma si perde comunque una prospettiva di felicità: il gioco è duro comunque. Ma smettendola di parlare sempre di inganni e trabocchetti e immaginiamo la serietà adamantina di ambo le parti: tu pensi seriamente che qualche mese insieme ci consente di capire se c'è o no compatibilità di carattere, di aspirazioni, di modi di vita??? Fra italiani spesso ci si conosce per anni prima di sposarsi e, nonostante questo, a volte si sbaglia.
Tu dici: "E’ chiaro che se torna a Cuba, di soldi ne vede pochi.. mi sembra piuttosto arduo pensare ad una cubana che da una provincia orientale richieda gli alimenti o il mantenimento… già hanno difficoltà le italiane divorziate a vedere il ‘grano…’ Se resta in Italia, invece, la sua vita cambierà radicalmente: nessun affetto famigliare, nessun appoggio, se non uno o piu’ eventuali fidanzati.. ma questo tipo di esperienze che ho visto quasi sempre non sono state sufficienti per convincere l’abbandonata di turno a restare nel nostro paese."
Ma sei proprio, proprio, proprio sicuro??? Mi stai dicendo che la poverina generalmente sceglie di tornare a Cuba rinunciando agli alimenti? Ma perché, se è stata emessa una sentenza di separazione (da un tribunale italiano) che ti obbliga a pagare un certo assegno mensile, lei non può esigere il pagamento in Cuba??? (Cerca di essere molto chiaro su questo in base alle tue esperienze)
Tu dici: "In sostanza noi parte forte abbiamo due opzioni: continuare l’avventura o abbandonare la consorte, perdendoci qualche milioncino…."
Sempre in base alle tue sperienze: si tratta di qualche milioncino "una tantum" (quanti, in genere, una decina, venti...?) oppure qualche milioncino al mese??? (Chiarezza anche su questo punto, se possibile)
Ho cominciato a risponderti sull'etico e sono finito sul tecnico... scusami, ma rispondimi se puoi.