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Autore: max-habanero
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Date: 29/01/2003
Time: 05.29
E’ sicuramente legittimo e sensato porsi della domande sull’eventuale fallimento di un matrimonio, di se già complesso, con un cittadino/a cubano/a. Ma ancora una volta vorrei fare con voi, cari amici, alcune considerazioni ‘morali’ piu’ che tecniche. Tralascio quindi il caso limite della ‘super-mecaniquera’ che ha plasmato lo sprovveduto italiano che è con lei convolato a giuste nozze, e do per scontato il fatto che una persona italiana di media cultura e intelligenza ha tutti gli strumenti per stabilire se ci possono essere delle possibilità nella relazione con la persona che vuole sposare (anche perché (e i cubani li conosco piuttosto bene). Sono fermamente convito che è impossibile, a meno di essere ciecamente innamorato e quindi non far funzionare piu’ la ragione, non avere delle avvisaglie e dei sentori che la relazione potrebbe essere interessata. Noi siamo piu’ bravi di loro! Partiamo quindi dal presupposto di due persone piu’ o meno innamorate che decidono di sposarsi. La decisione è all’inizio condivisa, ma poi sorgono i primi problemi che magari diventano insormontabili e quindi si decide di divorziare. La domanda è questa: chi ci perde di piu’? Se ragioniamo in termini esclusivamente economici, la risposta è chiara. Ma se consideriamo anche gli aspetti ‘affettivi’, allora sicuramente a perderci è la ‘parte debole’ che ha abbandonato la sua terra (e sappiamo tutti cosa vuol dire per i cubani!), la sua ‘familia’, a volte anche un figlio, i suoi amici, per un ‘sogno’…..E’ chiaro che se torna a Cuba, di soldi ne vede pochi.. mi sembra piuttosto arduo pensare ad una cubana che da una provincia orientale richieda gli alimenti o il mantenimento… già hanno difficoltà le italiane divorziate a vedere il ‘grano…’ Se resta in Italia, invece, la sua vita cambierà radicalmente: nessun affetto famigliare, nessun appoggio, se non uno o piu’ eventuali fidanzati.. ma questo tipo di esperienze che ho visto quasi sempre non sono state sufficienti per convincere l’abbandonata di turno a restare nel nostro paese. In sostanza noi parte forte abbiamo due opzioni: continuare l’avventura o abbandonare la consorte, perdendoci qualche milioncino…., senza di per se modificare di molto la nostra vita. La parte debole invece dipende anche da una nostra scelta…. Se penso che io qualche annetto fa ho abbandonato una fidanzata italiana solo perché per continuare la relazione avrei dovuto trasferirmi di 600 Km, mi viene da sorridere. Ma se potessi paradossalmente scegliere in quale posizione stare, se dalla parte cubana che non perde eventualmente soldi, ma ha perso ‘TUTTO’ non appena è sbarcata in Italia, o dalla parte italiana dove un insuccesso della relazione comporta una perdita di qualche migliaia di Euro, non avrei dubbi quale parte scegliere! E per questo che ringrazio e comprendo l’enorme sacrificio, fatto esclusivamente per amore, di mia moglie, nel dover abbandonare una terra, ma soprattutto una ‘familia’, per iniziare una nuova vita, con una persona semi-sconosciuta. Solo l’amore, naturalmente, ha fatto si che questo miracolo duri ormai da 7 anni…. Ripeto che questa riflessione parte dal presupposto che non vi siano interessi diversi tra le parti, e considera un rapporto ‘normale’ tra due cittadini con culture e possibilità economiche diverse! Spero di leggere altri vostri punti di vista….Suerte max-habanero