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Re: Cuba, cosa sei?

Autore: Marco_blanqui_fresco
Email: marco_ita_63@hotmail.com
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Date: 13/01/2003
Time: 12.53

Commenti

Hola cansao, devo dire che in molte cose che dite tu e Luk non posso che darvi ragione, direi quasi tutte (diciamo che concordo al 90 %).

Ma quello che non capisco è: allora perché ci vai a Cuba? Da quello che scrivi mi sembra che non è la prima volta che ci vai, eppure ci sei appena tornato.

Premetto che non voglio fare nessuna paternalina, io ci sono andato la prima volta nel '95, poi per 10 volte fino a due anni fa. Da allora non ci sono più tornato, ma dal '96 sono sposato con una cubana e continuo a esserlo senza nessun pentimento (anzi, non mi sembra vero di essere andato a finire in un posto del genere per conoscere mia moglie, che più passa il tempo più adoro !).

Non ci sono più andato semplicemente perché mi sono rotto le palle, sostanzialmente di tutte quelle cose che dite tu e Luk, e che sono anni che vedo, che non posso negare, e che anzi sono oggetto dei miei racconti da un sacco di tempo.

Eppure non sono in guerra con Cuba e i cubani, qualche giorno (ma non presto) ci voglio tornare, soprattutto per la mia "familia" e per la molta gente (per lo più della cuadra) che si è comportata splendidamente con me.

Mi sono semplicemente detto: io sono sposato con mia moglie (cubana), non con Cuba !!!!!!

In questi due anni mi sono concesso di tornare in Grecia dopo quasi 20 anni, di andare in Portogallo (che volevo conoscere da sempre) e in Messico. Premetto che queste tre mete, che magari a alcuni appaiono da sfigati, per me sono sempre stati dei posti mitici. Inoltre negli 8 anni a partire dai quali conosco mia moglie, non mi sono fatto mancare, oltre ai paesi che ho già detto: Spagna (da me conosciuta negli anni '80 della "movida", totale 20 volte de presencia), Canarie, Croazia, Republica Dominicana.

Concludendo, a nessuno ha ordinato il medico di andare a Cuba; se uno ci va, sa perché ci va e cosa lo aspetta (credo che già la terza volta uno sia ormai camajan, anche se la ottava si rende conto che credere di essere camajanes non è altro che l'ennesima presa per i fondelli da parte della Isla). Andarci per poi continuare a sputare su Cuba e i cubani è sì una cosa da psichiatra (a proposito, io sono uno degli psicolabili che ha messo il blocco alle chiamate internazionali ... ma questo più per non indurre in tentazione - anche su richiesta di mia moglie - che per sfiducia. Per chiamare Cuba esistono tessere e una miriade di centri telefonici che permettono anche chiamate di un'ora senza svenarsi).

Infine: i cubani sono quello che sono, ma noi come gli appariamo ? Mia moglie è stufa di tutte le cose di Cuba esattamente come me e voi (una cubana che vive "en el yuma" e torna a Cuba solo una volta all'anno è considerata un pollo da spennare né più né meno che uno straniero), ma almeno la stessa quantità di difetti loro vedono in noi: andiamo a Cuba in cerca di puttane e ci lamentiamo se sono puttane, siamo sempre vissuti nella bambagia (per loro) e andiamo a fare i moralisti con gente che vive nella miseria, e quando vengono qua pretendiamo di farne delle perfette varesotte (senza offesa ... cito una provincia "qua si lavora" a caso), stupendoci che a loro questo tipo di vita non piaccia. Uno di noi che si sposi una giapponese, vada lì a vivere, e non voglia adeguarsi a una mentalità - lavoro-rituali-strane usanze familiari - della quale fondamentalmente non glie ne frega niente ... non sarebbe visto dai giapponesi come noi vediamo i cubani ?


Aggiornato il: 10 dicembre 2011