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Autore: claudio
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Date: 09/01/2003
Time: 18.41
Marco, amico mio, tu parli con dolcezza come la lingua tuffata nel miele.... Sono contento che i tuoi sentimenti e la tua gagliarda spregiudicatezza ti porta a imbarcarti in ammirevoli rincorse amorose, veloci come un GP di formula 1. Il malecon l'ho visto una volta sola, poi ho cambiato citta', Santiago mi ha dato di piu'... Vedi a me le ragazze piacciono da morire, ma sono riuscito in qualche modo a controllarmi (forse è l'età 42 anni), ricercando valori che fino a poco tempo fa non davo importanza. Ti spiego, a Santiago ci sono andato nel Gennaio 2001, dopo 1 mese dall'operazione che mi hanno asportato la coliciste, (credevo di morire), e quindi mi sono buttato a Cuba in viaggio per ritornare a vivere. Un mio amico disse Santiago: arrivato, mi porto' allo Stadio Moncada di Atletica, la mia passione,12 anni di lanciatore del peso e del martello, ho messo subito a disposizione la mia espe- rienza ai ragazzi che si allenavano, poi in varie spedizioni Italia-Cuba sono finito per aiutare a ripristinare atrezzi,abbigliamenti sportivi e quindi lo stadio stesso. Non costa molto, un poco per volta, ma vivi con loro, la loro giornata, naturale semplice e pulita, costellata da lavoro in collaborazione. Puoi anche non credermi, ma io mi sono accorto dentro di me che Cuba è la semplicita' che vorremmo a casa nostra, nella gente,(anche quelle che frequentavi tu)disponibili non solo per bisogno, ma anche perche' non sono ancora emancipati come da noi, orrore che ci porta all'indifferenza piu' totale e alla non comunicabilita' piu' totale sia vocale che carnale. Certo quello che mi hai scritto.. in Italia non puoi farlo, (solo con molti soldi), e devi varcare l'oceano per ritrovare queste emozioni. Ti capisco. Il nostro mondo e' emancipato, ma ce la fa pagare cara questa abbondanza, togliendoci l'umilta' semplice di essere uomini. un abbraccio claudio