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Autore: enrico
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Date: 17/03/2002
Time: 07.52
Caro Max, io credo che solo se accecati dalla ideologia o dalla malafede non si possano o debbano vedere i problemi in cui versa, oggi, Cuba. Ma il problema è molto più complesso di quanto continuiamo a farlo sembrare in questi post. Il doppio nodo da sciogliere vede scontrarsi, quotidianamente, sulla pelle dei cubani, da un lato l'arroganza di una mega potenza internazionale che ha fatto del liberismo più selvaggio e sfrenato e della politica globalizzante delle multinazionali la sua unica e feroce bandiera, dall'altro la incapacità di qualsiasi modello di "socialismo reale" tentato sino ad oggi di riuscire a darsi una reale rappresentatività democratica, rinunciando a "leaders maximi" e sempiterni eroi in carica vita natural durante. Ma non si può neanche parlare della situazione di Cuba prescindendo dal contesto dove essa è naturalmente collocata... se anziché rafforzare, dieci anni fa, l'isolamento di fatto contro Cuba, si fosse optato, per esempio da parte europea, di sostituirsi, su altre basi, al referente sovietico venuto a mancare, probabilmente oggi le cose sarebbero diverse... forse si sarebbe potuta evitare, in parte, la recessione che ha colpito l'isola dieci anni fa e, insieme ad un maggiore benessere e ad elementi di apertura al mercato si sarebbe più facilmente potuto avviare anche un processo di democratizzazione. Alcuni, dici, vanno con 300$... questo non è altro che "un" aspetto, sgradevole se vuoi, di un paese che, giocoforza, si sta aprendo a dinamiche "universali" di "mercato", dove la redistribuzione del reddito, se c'è, viene applicata con altri criteri. Io credo, anche, che si debba a tutti i livelli proseguire il dialogo con il governo di Cuba, chiunque lo rappresenti, e trovo utili tutte le iniziative, compresa quella del Papa, se lo scopo ultimo è evitare l'isolamento di un intero popolo, insieme al suo regime, ed il tentativo di trovare varchi per un dialogo fruttifero per i cubani.