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Re: Ancora sulla dissidenza (x carmen)

Autore: Carmen
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Date: 27/09/2006
Time: 07.35

Commenti

Che dirti? Io sono convinta che se la maggior parte dei cubani non vuole di più è perchè:

1)non sa che esiste di più.

2)C’è chi gli regala il D&G (anche se mi sembra che molti se la cavino con mutande da 0,50.) E qui è compreso: chi fa vacanze sessuali e paga per questo. Chi come me manda i soldi a casa. Cioè, tutti i soldi che fanno si che il popolo cubano sopraviva senza lavorare.

Personalmente, ritengo mia responsabilità far capire a chi sta là che i soldi non mi piovono in testa, ma anche che sarebbe NORMALE che loro potessero lavorare e di questo vivere. Sono una noia infinita con ogni persona che conosco, in termini politici, e la gente non è scema e capisce. Sarà che sono della capitale, dove vi è di certo un’altra mentalità?

In ogni caso, fermo restando che una certa percentuale di etnocentrismo è inevitabile in ogni discorso, gentilmente valutare la propria soggettività davanti ad una determinata realtà, e tenere conto dei fattori che incidono in determinati contesti. E soprattutto, non interpretare le realtà per giovare alle proprie ideologie. Personalmente, questo mi sembra disonesto.

Certamente, andare a Cuba è dare i soldi al regime. Mandare i soldi a casa è dare i soldi al regime. Ma qui si che non ci possiamo fare molto, perché nessuno di noi è disposto a lasciare nella necessità le proprie famiglie, o a rinunciare alle proprie vacanze. Ma siccome io sono dell’avviso di non lasciare che ciò che non posso fare incida su ciò che posso fare, credo che ognuno possa aiutare nel suo piccolo, anche con una bella chiacchierata, se ne ha voglia.

Il relativismo culturale, caro Joe Gorito, è qualcosa di molto utile, per esempio, per capire che non vi è una religione unica, per capire che determinati aspetti di una cultura non sono di meno rispetto ad un’altra. Ma, se portato agli estremi, genera mostri, come nel dire “tanto anche il concetto di democrazia è relativo” oppure “loro vogliono quello che noi non vorremmo, quindi va bene così”. Perché, se molte cose sono relative, altre non lo sono, ed un ladro è un ladro ovunque, un truffatore è un truffatore, una prostituta è una prostituta, un dittatore è un dittatore, solo che di solito coloro che vivono sotto una dittatura se ne accorgono dopo che è passata, perché non esiste dittatore che si definisca tale. Di certo Batista non si definiva così, lo hanno fatto i suoi oppositori, e poi il castrismo. A castrismo terminato, finito il monopolio dei mass media, arriverà la consapevolezza della dittatura.

Esiste una dichiarazione universale dei diritti umani, che Cuba firma, e che prevede diritti che non possono essere relativi. Se vi sono altre nazioni che non la rispettano, come di certo accade, a me non mi da alcun sollievo, perché, comunque, nel mio paese continuano a non essere rispettati.

Ultimo aggiornamento: 16-11-06