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Re: domande sulla dissidenza

Autore: angela
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Date: 19/09/2006
Time: 04.18

Commenti

Credo che si debba essere un poco più obiettivi ed ammettere che dopo fiumi di parole sul dopo fidel come di un giro di boa totalmente imprevedibile e della insistuibilità di fidel la realtà si è mostrata totalmete differente. non ammetere questo è una idiozia. parlo ogni settimana con cuba e non vi è stato alcun seppur minimo segnale di crisi. il fatto che fidel si è ripreso non conta nulla perchè la cosa ad agosto non era stata neppure messa in conto e perchè comunque i poteri sono tutt'ora delegati a raul (e credo che resteranno tali). questa calma e questa normalità (a parte i numerosi richiamati alle armi) insegnano molto. ho passato tutto giugno a cuba e non mi son sfuggiti i notevoli cambiamenti in termini di maggiore disponibilità dibenzina e beni di consumo (che ai cubani sembrano interessare di più della libertà e del plurupartitismo). l'amicizia del venezuela e della bolivia ha rotto quella sensazione di isolamento che aveva avvolto l'isola dall'inizio del priodo especial. la coscienza di avere una sanità ed una educazione neppure paragonabili agli altri paesi latinoamericani e le idiozie di bush a proposito del ritorno dei latifondisti e dei padroni e della volontà di fare terra bruciata di tutte le conquiste della rivoluzione ha fatto il resto (oltretutto i balzeros che oggi approdano negli usa non sono più trattati come re, anzi....) oramai è evidente che cuba non rischia l'implosione che hanno conosciuto i paesi del socialismo reale (anche perchè ha intrappreso una strada differente da quel modello basato sempre più sul concetto di rivoluzione e di patria) e che i dissidento sono pesci fuor d'acqua asolutamente insignificanti nella cuba di oggi.

Ultimo aggiornamento: 16-11-06