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CUBANET

Autore: Desaparecido
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Date: 29/08/2006
Time: 15.25

Commenti

Io non faccio nessun commento ne considerazione perché qualcuno non gradirebbe, li lascio a voi se ne avete voglia. Questo articolo e stato scritto da un giornalista dissidente a Cuba, trasmesso telefonicamente e pubblicato da un agenzia di stampa di Miami finanziata dal governo degli Stati Uniti. La traduzione è opera mia quindi mi scuso in anticipo per eventuali errori o inesattezze.

4) Si risponderà di conseguenza José Antonio Fornaris, Cuba-Verdad

LA HABANA, Cuba - Agosto (www.cubanet.org) - Qualche giorno fa l'accademico Eliades Acosta, direttore della Biblioteca Nacional José Martí, confutò in un esteso articolo pubblicato sul quotidiano Granma gli esiliati di Miami che perorano perché Cuba si converta nello stato 51 dell'Unione Americana.

Ho visto Eliades Acosta il passato Luglio in attività poco accademiche, stava insieme a componenti della Brigata di Risposta Rapida mentre sottomettevano un gruppo di dissidenti pacifici vicino alla Biblioteca Nacional. Quel giorno furono incarcerati alcuni degli aggrediti, tra questi il giovane giornalista Roberto de Jesús Guerra. Tutti ancora agli arresti.

Nel suo articolo, Acosta realizza un percorso fra distinte tappe della storia nazionale nel quale si è manifestato l'annessionismo, ma non menziona per nulla che l'idea di annettere l'Isola agli Stati Uniti ha profonde radici nella nostra storia, Carlos Manuel de Céspedes, Padre della Patria, si stanco di chiedere l'annessione, e l'Assemblea de Guáimaro, nella quale si riunirono i più illustri patrioti cubani, organizzatori della prima guerra di indipendenza nel 1868, sollecite anche essa l'annessione agli Stati Uniti.

Cosi, nonostante la tanto tradita e remota ipotesi della frutta matura ,che indicava che Cuba cadrà per gravita dentro al territorio nordamericano, la verità è che gli Stati Uniti mai hanno voluto annettere Cuba, perché ha avuto molte opportunità per farlo.

Si può immaginare le migliaia di milioni di dollari che dovrebbe spendere per portare Cuba per lo meno allo status di Porto Rico ? Ma, soprattutto, esistono due cose che mi piacerebbe vedere, anche se attraverso una fessurina. Prima: il modo in cui si riuscirebbe a far comportare i cubani come si comportano gli statunitensi. Seconda: Come si eviterà che subito sette, otto, nove o dieci milioni di persone decidano di andare a vivere negli altri cinquanta stati dell'Unione, fondamentalmente in Florida ?

Sono convinto che i cubani sono attualmente più pro-nordamericani che mai nella storia, ciò si deve, paradossalmente, all'attuale governo. Prospettare che Cuba si converta nello stato numero 51 degli USA mi pare cosi assurdo come il momento in cui scelsero le lepri per discutere se i cani che le perseguivano erano levrieri o podenchi (razza di cane simile al levriero ma più brutto e docile).

Senza voler fare grandi propositi, perché è chiaro come il sole, quello che dobbiamo fare noi cubani e esigere che si instauri un sistema democratico nel nostro paese dopodiché celebrare elezioni libere.

Ultimo aggiornamento: 16-11-06