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Re: x Guerrino

Autore: Carmen
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Date: 21/08/2006
Time: 10.42

Commenti

Bene. Per questo è importante scambiare idee, perchè se uno si mette a ragionare per ideologie (tra l'altro spesso incompatibili, visto che le vostre sono in stretta relazione con la vostra storia, ed altrettanto vale per noi, e quindi partono da presupposti diversi), non si arriva da nessuna parte.

Per quanto riguarda el Escambray, si trattava certamente di insurgenza interna. Con episodi degni ed episodi vergognosi, combattimenti, ed omicidi a sangue freddo. Non mi va di dire che era "necessario" in una guerra, perchè queste frasi sono disgustose, e a me piace pensare che se io facessi la guerra armata, non ucciderei mai un innocente disarmato. Ma non l'ho mai fatta, e nemmeno tu, e quindi possiamo stare qui a parlare fino a domani, e continueremo a parlare di cose che non sappiamo.

Dovrei dare un'occhiata on line per trovare dei siti che ti possano far capire un pò meglio el complicato argomento, ma ti posso consigliare un libro (in spagnolo, purtroppo), si chiama "Escambray, la Guerra Olvidada", di Enrique G. Encinosa, che mi sembra ottimo. E' possibile che sul sito di amazon.com lo si possa trovare.

Io sono convinta che l'arma vincente di Castro sia l'ideologia. L'assoluto controllo dei media è ciò che lo tiene al potere. La repressione esiste, ma diciamo che è l'ultimo stadio. L'intelligenza di Castro è senza dubbio stupefacente. Diabolica, ma immensa. E il gioco consiste nella continua, costante identificazione della sua persona con Cuba stessa. Se tu parli male di lui stai parlando male del tuo paese. Se tu vai contro il suo governo sei un apatrida. Al contempo si essalta il nazionalismo dei cubani sin dall'asilo. Quindi, per molti, un conto è criticare la situazione econòmica, un conto è voler che Castro se ne vada a fancina, perchè "sarebbe come tradire al proprio paese, perchè lui è Cuba". E in più, la frase più ricorrente in bocca ai cubani: Che ne sarà di noi senza di lui? Te lo ripetono a scuola sin dalle elementari, ed è buffo che persino all'estero vi siano persone assidue frequentatrici di Cuba, sicuramente non comunisti, che ti ripetano tale frasi. E' la forza della propaganda.

Questo per dirti che quando Castro e i suoi compagni preparano l'assalto al Moncada, vivevano sotto una dittatura di un animale con scarpe chiamato Batista, che aveva l'intelligenza di un sorcio. Egli governava con la repressione, era un ignorantone che faceva uccidere la gente che gli si opponeva e i cadaveri li trovavi per strada. La stampa era controllata, ma nemmeno minimamente ai livelli castristi, non perchè Batista fosse buono, ma perchè era diverso. Castro aveva conosciuto altri governi prima di Batista, considerava la dittatura come anormale, già accaduto in precedenza a Cuba, ma qualcosa di nettamente anormale. Quanti cubani a Cuba oggi capiscono che non è normale che una persona stia 47 anni al potere?

Castro studiava in una università dove non vi erano organizzazioni gubernamentali per ragrruppare e controllare gli studenti, non vi era UJC che guarda ogni passo. Non vi era CDR guardando chi entra e chi esce. Certo, era vietato cospirare contro Batista, ma vi era più libertà di movimento. Attacarono il Moncada, fallirono e si beccarono il carcere. Per attaccare il Moncada acquistarono armi (dove potrbbero i cubani acquistare armi ogggi?) Cosa sarebbe successo a un gruppo di cubani armati che oggi cercasse si assaltare una caserma? A 3 dirottatori armati di un traghetto, che non uccissero nessuno, li fucilarono dopo pochi giorni in un processo sommario.

Uscito dal carcere senza aver concluso la pena, andò all'estero. Anche Martì preparò dall'estero la guerra d'indipendenza cubana. Ma oggi tu sai benissimo in che condizioni posso i cubani uscire da Cuba. I cubani stiamo per il mondo dispersi, con pochi soldi, e con la testa invasa da ideologia castrista nella quale Cuba e Castro sono due entità difficilmente divisibili.

Potrei andare avanti ma credo di aver reso l'idea. Le situazioni non sono nemmeno lontanamente paragonabili. In questo contesto vi sono animali che fanno attentati, e vi sono persone, come hai detto, con le palle, che da là dentro si oppongono. Sono pochi, perchè non hanno modo di comunicare con la popolazione, perchè vengono in continuazione calunniati senza poter difendersi. Il giorno che i cubani avranno accesso all'informazione, il giorno cui veramente si scriveranno le storie di Cuba dopo il 1959 (non LA storia, ma LE storie), allora ne vedremo di stupiti e di arrabbiati per essere stati pressi per i fondelli in tutti questi anni.

In tutto questo, non capisco cosa intendevi quando mi dicevi di "lasciar perdere il discorso Irak". Perchè dovrei lasciar perdere e cosa? Se si parla di bombe, e io elenco luoghi dove vi sono attentati e bombe, non vi è alcun bisogno di dire che uno sia come l'altro.

Il caos che c'è oggi in Irak si deve, a mio avviso, alla politica di Bush, che oltre ad avere ammazzato non si sa quanti in una guerra inutile, è andato a stuzzicare rancori fra sciiti e sunniti. Questo non fa gli attentati meno criminali. E non fa di Sadam un "giusto", perchè pure lui è un assassino.

Il mio consiglio invece è quello di NON lasciar perdere, perchè altrimenti si cade nell'ideologie e si finisce per difendere l'indifendibile.

Ultimo aggiornamento: 16-11-06