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dal corriere della sera....anche i comunisti contro fidel...

Autore: willy desde santiago
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Date: 01/12/2005
Time: 10.19

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E il ministro disse: «Castro come Pinochet» Convocato l'ambasciatore. «Fidel è molto arrabbiato» STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO MADRID — Fidel Castro è molto arrabbiato con il suo amico Zapatero. Non è gli è piaciuta per niente l'equiparazione al dittatore cileno Pinochet, tanto più che il paragone è stato fatto da un ministro di un governo, quello spagnolo, che si è adoperato fin dall'inizio del mandato per superare le frizioni dell'era Aznar e per normalizzare le relazioni fra Cuba e Ue. Il ministro degli Esteri cubano ha convocato l'ambasciatore spagnolo all'Avana per esprimere il suo profondo «rammarico» in una protesta formale, chiedere spiegazioni ed esigere una rettifica dopo le dichiarazioni del ministro della Difesa spagnolo José Bono che, in missione a Caracas per assistere alla firma di un contratto di vendita di aerei e navi militari al Venezuela, aveva parlato del controverso presidente venezuelano Hugo Chavez, visto come il fumo negli occhi dall'Amministrazione Bush, di Castro e di Pinochet. ELEZIONI — «Chavez — ha detto — può piacere o non piacere però non è arrivato al potere come Fidel Castro o come Pinochet. Ci è arrivato con le elezioni e ci resta con le elezioni. E' qualcosa che vale di più che l'opinione che possa avere un governo o un signore particolare sulla democrazia venezuelana». Il ministro della Difesa Bono, famoso per le sue uscite estemporanee e poco diplomatiche, si riferiva al governo USA che, tramite l'ambasciatore a Madrid, aveva manifestato il suo malessere per le forniture militari ad un leader come Chavez che, secondo gli americani, vuole esportare la sua «rivoluzione bolivariana» ad altri Paesi latinoamericani e che è «un fattore destabilizzante nella regione». Il governo Zapatero, attratto dal pingue contratto da due miliardi di dollari, non ha tenuto conto delle pressioni Usa ed ha, secondo il loquace Bono, «riaffermato la sua sovranità». Le parole del ministro della Difesa sono volate all'Avana e l'ambasciatore spagnolo è stato immediatamente convocato al ministero degli Esteri. Il paragone fra Castro e Pinochet risulta odioso agli occhi del regime dell'isola caraibica che non si vede allo specchio come una dittatura. Come è logico, il governo di Cuba esige ora dal governo spagnolo che Bono rettifichi le sue affermazioni. ORDINE — Non è facile che ottenga soddisfazione perché da fonti a lui vicine sembra che Bono non voglia ritrattare niente. Salvo che non arrivi un ordine di Zapatero. Bono pensa che non vi sia niente da rettificare, a meno che non si dimostri l'impossibile: che Castro ha conquistato il potere attraverso libere elezioni. Il líder máximo, dicono le stesse fonti, può rispondere pubblicamente e spiegare perché il Cile è stato una dittatura sotto Pinochet e Cuba non è una dittatura sotto Castro. Il ministro Bono ha creato un caso in un momento in cui il governo è sulla difensiva su diversi fronti. Il premier Zapatero ne avrebbe fatto volentieri a meno, anche perché la polemica con Cuba porta alla luce i rapporti non facili che esistono fra il populista, e molto popolare, ministro della Difesa e il poco popolare ministro degli Esteri Moratinos, che paga lo scarso peso all'interno del Partito socialista. Moratinos, che si era opposto alla vendita di materiale militare a Chavez, non è stato ascoltato da Zapatero. Il ministro degli Esteri avrebbe dovuto uscire rafforzato dal vertice euromediterraneo di Barcellona ma il mezzo fallimento della riunione non gli permetterà di alzare la voce contro il protagonismo in politica estera del suo collega Bono. Mino Vignolo 01 dicembre 2005

Ultimo aggiornamento: 16-11-06