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LA MIA STORIA

Autore: ernall
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Date: 09/03/2004
Time: 18.59

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La mia avventura con Cuba inizia nell'agosto 2002, quando un mio amico, che per lavoro era stato nell'isola in novembre mi convince a seguirlo nelle vacanze. Appena arrivato a La Habana un caldo insopportabile, e io abituato alle comodità dei nostri alberghi, quando vedo la casa particular dove dobbiamo stare per una settimana mi viene un colpo. Sono io e altri 3 amici, affittiamo 2 case vicino all'ambasciata inglese. La prima sera, stanchissimi del viaggio, decidiamo di andare a dormire, non prima di aver fatto una ricchissima cena offertaci da un cubano che il mio amico aveva conosciuto in novembre. Il giorno dopo decidiamo di andare a la playa del este. Sulla spiaggia una miriade di belle ragazze (il mio amico mi aveva parlato bene di Cuba però io non immaginavo così). Conosciamo un paio di belle ragazze, però niente. Tornati a casa io e il mio amico che condividiamo la casa, ci accorgiamo di due ragazze che ci stanno guardando, lui più svelto di me li ferma e si presenta, dopo un minuto mi ritrovo seduto a un bar con le due ragazze. Subito penso che sono due prostitute, però loro dicono che sono del sud e stanno a La Habana per lavorare. La sera le invitiamo ad uscire con noi e loro accettano. Quando torno a casa parlo con il mio amico e gli dico che io mai avrei dato un solo dollaro a una ragazza per stare con me, (ho 25 anni e le ragazze in Italia non mi mancano) lui mi dice non ti preoccupare. La sera le ragazze vengono a casa, e io prima di uscire parlo con loro e scopro che è come io pensavo: vogliono solo i nostri soldi, sono jineteras. Conclusione, il mio amico porta con se le due ragazze con un altro mio amico, e io decido di andare con l'altro mio amico a la casa de la amistad, che si trova a due passi dalla nostra casa. E' qui che cambia la mia vita. Entrati nella casa de la amistad ci sediamo a un tavolo con altre due ragazze che lavoravano per la stessa agenzia dove lavora il mio amico. Credo di passare una serata tranquilla, ma incrocio lo sguardo di una ragazza. Vedo che lei sta seduta ad un paio di tavoli più in là insieme ad altri amici, tutti cubani. Dopo circa un'ora, vedendo la sua indifferenza decido di alzarmi e di sedermi al loro tavolo, mi presento a tutti e anche a lei. Quando sa che sono italiano la vedo che storce la faccia, come nel dire chi ti credi di essere. Parlando con i suoi amici, gli dico che sono interessato alla ragazza e gli domando se è una jinetera. Lei ascolta e indispettita tenta di andarsene. Mi scuso con lei e gli spiego perchè ho detto questo. Iniziamo a parlare per molto tempo, finchè il locale chiude. Allora io la invito a venire a casa mia, le dico che sta vicino, però lei chiama un taxi e mi dice che è tardi e la mamma sta sola in casa e la sta aspettando. Voglio pagarle io il taxi, però lei non accetta, riesco però, prima di salutarla a farmi dare il suo numero di telefono. Il giorno dopo non faccio altro che pensare a lei, nel pomeriggio decido di chiamarla e prendo un appuntamento per la sera. Andiamo al Chevere e passo una serata indimenticabile. Scopro anche che lei per uscire con me a detto alla mamma che usciva con una sua amica. Lei però alle 3 di notte mi dice che deve tornare a casa. Io penso hai miei amici che già avevano trascorso due notti con spendide ragazze, e io ancora niente, solo qualche bacetto. Passiamo insieme altri tre giorni finchè io le dico come posso fare per farla fidare di me e farla salire nella mia casa. Lei mi dice che devo conoscere sua mamma e io accetto. Vado a casa sua: una casa molto grande e ben arredata, lei mi presenta alla mamma come un suo amico e io però gli dico che non sono un suo amico ma sono il novio della figlia. La mamma inizialmente non ha fiducia in me però conoscendomi meglio inizia anche lei a fidarsi di un italiano. Scopro anche che la mia novia è figlia unica e non ha il padre, non lo ha mai conosciuto. Capisco perchè la mamma si comporta così. Passo insieme alla mia ragazza tutto il mese di agosto, dovevo rimanere solo 10 giorni a La Habana. Arriva il giorno dell'Addio, tutti in lacrime, però io le prometto che appena arrivo in Italia la telefono. Così è. Passiamo così 6 mesi, solo telefonate, chiamo io per 6 giorni alla settimana e un giorno mi chiama lei. Finalmente a marzo 2003 torno a Cuba, mi ospita a casa sua e rimango per 2 mesi. Divento un cubano. Decidiamo che è giunto il momento che è lei a conoscere dove io vivo. Non avendo esperienza a riguardo andiamo all'ambasciata italiana e scopro che è un casino per invitare una cubana in Italia. Non mi deprimo e finalmente a luglio lei viene in Italia, ha ottenuto un visto per 90 giorni. E' in Italia che capisco quando mi ama e non perchè sono un italiano. Infatti dopo 2 mesi trascorsi splendidamente, anche se lei extranaba mucho su mama, mi dice che non si sente bene e ha un ritardo nelle mesturazioni. Andiamo dal medico e scopriamo che è incinta! Questo fatto ci coglie impreparati: da premettere che io studio ancora, vado all'università e lei ha solo 19 anni. Nonostante tutto io mi assumo tutte le responsabilità e gli dico che per prima cosa deve parlare con la mamma. Poi lei decide di telefonare anche a una sua amica che vive in Italia da molto tempo, però in un altra città. Io riesco ad ascoltare la telefonata all'amica a sua insaputa e sento dire all'amica che quello che è capitato è una cosa buona: infatti grazie alla gravidanza può rimanere per sempre in Italia e ne deve approfittare(che bella amica). Io però parlando con lei capisco che non vuole ora il bambino: mi dice è troppo presto e poi aveva promesso alla mamma che sarebbe tornata a Cuba tra tre mesi. Decidiamo allora insieme, di abortire, anche se va contro tutta la mia morale, però vedevo che lei ne soffriva troppo. Arriva il 20 settembre è il giorno in cui lei deve ripartire per Cuba. Io penso che la perderò per sempre invece è lei che mi chiama appena arrivata. Iniziamo dinuovo la trafila delle telefonate, quando un mese fa mi dice che ha deciso, vuole venire in Italia per rimanerci per sempre e mi dice che gia ha fatto tutto, devo solo inviarle i documenti necessari per l'ambasciata. La mamma gli ha comprato anche il biglietto dell'aereo( anche la prima volta le spese per venire in Italia le pagò la mamma, e quando mi ospitarono a Cuba a casa loro non vollero neppure un dollaro). Oggi 9 marzo a ottenuto il visto dall'ambasciata e finalmente il 22 marzo prende l'aereo e mi raggiunge in Italia per non lasciarmi mai più!


Aggiornato il: 10 dicembre 2011