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Cubane e matrimonio: 3^ puntata

Autore: luca
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Date: 04/03/2003
Time: 13.25

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MATRIMONIO E CUBANE: 3^PUNTATA Dopo aver trattato nella prima puntata sulla crisi dei matrimoni in generale e nella seconda puntata sulla concezione cubana del matrimonio (v. post "MA IL MOTIVO QUAL E'?" del 28 febbraio), passo ora ad analizzare le specificità dei matrimoni tra italiani e cubane. Devo subito premettere che il fenomeno non è cosa normale. Lo dicono le famigerate statistiche, di cui taluno - a motivo della irripetibile unicità del proprio ego e della propria storia personale, ed a causa della intollerabile generalizzazione che esse comportano - sostiene di impipparsi altamente, cosa che non sposta di una virgola il problema, che rimane tale e quale perché dette statistiche sono composte da accadimenti verificatisi nella realtà: al proposito ribadisco la premessa fatta nel primo post summenzionato (e non confondiamo le statistiche sugli avvenimenti storici con quelle sui sondaggi, come fa Berlusca). Il fenomeno è del tutto anormale perché il % dei matrimoni tra italiani e straniere è rappresentato da quelli con cubane, mentre la polazione cubana costituisce una percentuale infinitamente inferiore di quella mondiale. Proporzionalmente, i matrimoni italo-cinesi o indiani dovrebbero essere assolutamente preponderanti. Nè soccorrono ragioni di vicinanza geografica: in questo caso si vedrebbe una maggiore incidenza di matrimoni italo-francesi o austriaci. Perché tale frequenza fuori dal comune? Perchè ogni anno migliaia di italiani (ma anche spagnoli, tedeschi, canadesi ecc...) si recano sull'isla grande precipuamente a caccia di ragazze. E le ragazze cubane lo sanno. E non fanno in modo di rendersi introvabili. Anzi, con tattiche di inusitata sfacciataggine ed insistenza, sconosciute in altri luoghi del pianeta, si offrono. Non accade in tutti i casi (lo so), ma le relazioni tra i due poli spesso hanno la connotazione della prostituzione, anche se la si vuol denominare in altri modi (jineteras ecc...), in quanto il punto di incontro tra i due sessi è rappresentato frequentemente dal denaro; sempre dalla necessità, quasi mai dalla spontaneità. Accade poi che lo straniero si innamori. E' normale, non si può rimproverare per questo. Anche chi è animato da propositi esclusivamente goderecci ha dei sentimenti e talvolta questi vengono fuori da soli, oppure la ragazza è così brava da fare in modo che accada. La proposta salta fuori immancabilmente, spesso lo stesso giorno del primo incontro, suscitando sulle prime estrema meraviglia in chi la riceve, visto che nel suo paese sono gli uomini a doverla avanzare, e solo dopo secoli di frequentazione della donna. Deve qui cominciarsi a biasimare chi, oltre a meravigliarsi, prova autocompiacimento. Deve poi tout court criminalizzarsi chi decide di fare il passo senza esitazione (magari prima di comprare le tende di sala ci aveva pensato tanto..). Certo, le cubane più furbe si astengono dal formulare immediatamente la proposta ad un camajan esperto, ma, come erano state abituate a fare le ragazze europee nel secolo scorso, fanno in modo che essa prima o poi arrivi "spontanea" da lui. Questa spontaneità è spesso provocata dal fatto che, per superare le sovrumane difficoltà imposte dal Regime per riuscire a vedere la ragazza, il matrimonio appare l'unica via. Ci si sposa spesso per superare gli assurdi e sfiancanti ostacoli burocratici derivanti da leggi assurde ed anacronistiche, frutto della perversa mente di un Grande fratello oltremodo sadico (please, non quello di Canale 5, ma quello di Orwell-1984). Altrimenti, bisogna usare mille sotterfugi ed astuzie per poter dormire con la ragazza, telefonarle, per poterla portare in auto, nei locali, figuriamoci poi per condurla all'estero. Nonostante a Cuba, al contrario dei paesi musulmani, vi sia grande "libertà" in capo sessuale, i due opposti finiscono per essere identici sotto molti aspetti: in Marocco, allo straniero è vietato portare una ragazza indigena in auto, ma se allunghi una sostanziosa mancia al taxista e poi, in caso di controllo, al poliziotto, nessuno vede niente e la ragazza passa direttamente dal chador alle tue lenzuola (ovvero la morale è una cosa, la pratica quotidiana un'altra, un po' come la differenza che passa tra i discorsi di Fidel e la vita pratica dei suoi sudditi). [CONTINUA ALLA PROSSIMA]


Aggiornato il: 10 dicembre 2011