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La Cosa (storia inmcredibilmente vera).

Autore: John Carpenter
Email: J.Carpenter@tuttovero.eu
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Date: 05/02/2015
Time: 17.28

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Adesso vi racconto una storia che in sé è divertente e tragicamente patetica allo stesso tempo, la scrivo in questa nottata in cui la luna brilla nel cielo, torbida ma sottile. Una storia che avrei potuto tenere per me, stante la devastante figuraccia fatta del suo personaggio centrale, ma così come non c’è stato limite a tanta perfidia non può essercene a una necessaria pariglia. E’ la storia di una donna che ha perso la testa dopo un viaggio a Baracoa. Era andata controvoglia per accompagnare un’amica, mica per saltare da un cazzo all’altro, sappiamo bene che le donne sono solo turiste laddove noi siamo invece schifosi turisti sessuali. E’ la storia di una donna che giunta alla soglia dei 40anni con notevoli problemi di adipe addominale e a corto di Veri Uomini, coglie al volo l’occasione per accompagnare l’amica quasi in maniera svogliata, effettuando però il colpo della sua vita. Come vincere al Ping(a) Por Life. E’ la storia di una donna che per brevità da ora in poi chiamerò La Cosa, che ho personalmente defenestrato da Facebook dopo una banale discussione in merito alle due stronze italiane rapite in Siria e verso le quali va tutta la sua devota ammirazione e rispetto, da degna buonista e qualunquista quale è. La defenestrazione in Facebook ha poi generato una serie di eventi a catena ma ci arriveremo con calma, diciamo che quello sarà il culmine di uno spaccamento di marroni avviato in un’altra sede nella quale la nostra Cosa mi massacrava le palle con mail al limite del trattamento psichiatrico obbligatorio. Devo dire di avere avuto la forza d’animo di resistere al delirio di questa poverina, anche perché inizialmente ero colpito dalla sua stupidità e imperdonabile ipocrisia, ma a un certo punto esausto non ce l’ho più fatta e l’ho scaricata (con le conseguenze che vedremo poi). E’ dunque la storia di una Cosa fisicamente malmessa che dopo avere finalmente visto la minkia a Cuba gli da di volta il cervello ma che, per orgoglio femminile, mette in campo tutta la tipica ipocrisia di genere al riguardo. Ha iniziato a scrivermi mail in quanto trovava in me un appoggio a fronte della maggior parte di iscritti a un forum che, invece, la prendevano giustamente per il culo. Nei primi tempi cerco di farle capire delicatamente come stanno le cose ma in seguito, preso atto dello stordimento in cui versava, cambio registro. Nelle prime mail che mi scriveva si congratulava con me per la mia obiettività circa lo stato delle cose in quel di Cuba, lamentandosi della presenza all’interno del forum che insieme frequentavamo della presenza di una maggioranza ingombra di uomini da lei definiti gretti e puttanieri, avendocela a morte soprattutto con uno in particolare che ricorda un certo personaggio storico della comicità genovese italiana e della sua voglia di cambiare le cose. Un altro, che lodava in pubblico ma denigrava nei suoi scritti privati, uno di Città all’Habana, lo considerava particolarmente pericoloso. In effetti La Cosa non godeva all’inizio di grandi simpatie ma le panzane che scriveva erano un invito alla presa per il culo e la colpa era solo sua, ma tant’è. Ha così iniziato a raccontarmi la sua incredibile vicenda manco fossi io il suo muro del pianto, una vicenda evidentemente troppo incredibile e mai accaduta prima a chicchessia per essere lasciata segreta, moriva dalla voglia di raccontarla a uno sconosciuto e quindi vi invito per cortesia a sedervi perché sto per raccontarvela e c’è da tenersi saldi alla cadrega. La storia inizia con la nostra amica che giunge or dunque in quel di Cuba, decisamente indifferente al posto perché lei è una viaggiatrice provetta, viaggia con Avventure nel Mondo. A lei Vasco De Gama o Hiram Bingham III le fanno una sega. Con Avventure nel…Fondo La Cosa ha conquistato sul campo il grado di Generale nel Turismo Solidale e cosa volete possa mai essere Cuba? Capite? Mica roba da ragazzini con i brufoli e il dito nel naso. Fa un giretto qui e fa un giretto là, col retino per le farfalle e la macchina fotografica al collo, e alla fine si ritrova a Baracoa dove una sera incontra Fulanito (nome di fantasia). Tatàààààààààààà! Fulanito si trova casualmente alla Casa della Musica e quella sera è li, da solo, a bere Bucanero. Come certi impiegati della City di Londra che alle 18 in the afternoon vanno al pub per una birra prima di rincasare. Uguale. Gli sguardi si incrociano, è questione di un attimo e CyberCupido scatta la sua saetta d’amore. I due piccioncini sono già sul cornicione, tubano e le montagne gli fanno ciao, in cielo non ci sono nuvole ma zucchero filato e nei giorni successivi, tra un colpo di minkia e l’altro, sboccia l’amore. Ma mica un’amore qualsiasi! Eh no, perché questo Fulanito non è mica un miserabile jinetero o un animatore di villaggio al quale una simile Cosa si sarebbe rivolta con discrezione per soddisfare i propri desideri. Ma vah! Lui è un sommelier. E che cazzo. Così me lo ha descritto in una delle sue prime mail, che leggevo con le lacrime agli occhi dal ridere, domandandomi se stesse scherzando o fosse giunta oltre il limite di non ritorno dal delirio. Quando poi seppi privatamente che la stessa horror story la raccontava pure ad altri partecipanti al forum, sempre privatamente, iniziai a soffrire di vere e proprie convulsioni per il troppo ridere. Lo dico veramente, nemmeno gli immensi Totò e Peppino De Filippo avrebbero saputo fare meglio. Un sommelier cubano, alla Casa della Musica di Baracoa. Bene. Il negrito, mi scriveva con enfasi La Cosa, girava i più grandi alberghi di Cuba per promuovere i vini francesi; ha infatti seguito un’apposita scuola all’Havana con tanto di attestato finale di sommelier, e intende diventare importatore di vini europei a Cuba. Ha stretto addirittura contatti assai intimi con un grande importatore delle Antille Francesi che quando viene a Baracoa lo ospita fisso nella sua casa e poi se lo porta in giro nei suoi viaggi commerciali per la Isla. La nostra Cosa è estasiata e sorride a 32 denti perchè mai avrebbe potuto sperare in meglio, un incontro così incredibile proprio alla Casa della Musica di Baracoa dove, casualmente, il nostro novello Luca Martini cubano si trovava una sera proprio di passaggio, da solo. Decantando la Bucanero nel vaso de plastico. Visto il personaggio il negrito deve essersi fatto un gran coraggio prima di lanciarsi, tanto che in un battibaleno la nostra italiota era già lessa. Ma non completamente. Mi scriveva infatti La Cosa in un altro correo che lei, pur volendoci mettere una mano sul fuoco qualche dubbio lo aveva, e che pertanto aveva deciso di chiedere informazioni in giro. Una mossa saggia. Così, non conoscendo nessuno sul posto, o probabilmente non riconoscendolo di giorno, chiede informazioni indovinate un po’ a chi? A un italiano che frequenta molti mesi l’anno Baracoa, per chiedergli appunto consigli e notizie sulla bontà d’animo di questo negrito. Il compare italiano, possiamo tutti immaginare perché, le riferisce di andare sul sicuro perché Fulanito lui lo conosce molto bene: è un bravo ragazzo che non beve e non fuma. Proprio così le ha detto. Capirete come, forte di una tale certezza, La Cosa avesse l’entusiasmo alle stelle. Passa quindi con lui una meravigliosa settimana apprendendo anche qualche spezzone della vita cubana, frequentando la sua casa e chiarendosi ancor più le idee su questo bravo ragazzo che riserva sempre nuove e liete sorprese. Non fa infatti solo il sommelier nei migliori alberghi di Cuba, lui è pure laureato! E’ una persona che si dà da fare, che vuole istruirsi e crearsi un futuro, e infatti si è laureato in Medicina alla faccia di tutti coloro che non hanno potuto permettersi un simile iter scolastico a Cuba. La pratica medica, effettuata di casa cubana in casa cubana, consiste nel fare massaggi. Massaggi a domicilio. Dunque: abbiamo un sommellier che non beve e non fuma, fa massaggi a domicilio e poi la sera beve Bucanero alla Casa della Musica come il 99% dei cubani. Il tempo è però tiranno e vola in fretta, la nostra Cosa è costretta a invertire la migrazione e tornare nel nostro Meridione dove, iniziando a dar di testa all’idea di tornare allo sgrillettamento decide il passo della vita. Lo farà venire in Italia. Nel frattempo però deve tornare da lui. Le consiglio di leggere la storia di un’altra poverina che, al pari suo, pensava d’essere sveglia ma lo era solo al momento di suonare, ma lei si irrigidisce: mica è il caso suo quello. La Cosa mica si fa prendere per il culo. Lei non gli ha dato mai nemmeno un peso! E mi scrive altre mail, in un crescente delirio talmente incontrollato dal risultare di una grottesca e sopraffina comicità. Non passano che poche settimane e la nostra Cosa, in barba alle leggi naturali, decide di migrare nuovamente per passare la noche buena col suo amor de chocolate e così prende un volo al volo e vola a Baracoa. Le faccio i miei auguri perché so che ne avrà assai bisogno e la invito a mangiarsi un manì anche per me. Lei, che ovviamente non è una sprovveduta, non sa cosa sono i manì così le raccomando di pagarli con un peso nacional e non di più. Mi scrive…”ah si si ricordo questi cilindri, solo che io sarò a Baracoa e non so se là ne avranno. Da quelle parti hanno tradizioni culinarie molto diverse da tutti gli altri posti visitati e poi io ancora non ho capito una cosa: come fanno i turisti a pagare in nacional”? La rassicuro sul fatto che li troverà anche li e raccomando di pagarli solo un peso nacional. Le dico di stare tranquilla tanto è agitata e che per due settimane non spenderà troppo se starà attenta, visto che lei ammette di dover provvedere pure a Fulanito (quello a cui non aveva dato nemmeno un peso nella prima vacanza). Non la sento più per tre settimane, in effetti mi sento sollevato dallo stress di dovere dare retta a certe Cose, sinceramente me ne dimentico ma ci pensa lei a rinfrescarmi la memoria al suo ritorno, raccontandomi come è andata. E’ stato un viaggio di nozze! Mi racconta di aver conosciuto tutta la sua famiglia, lui è l’uomo della sua vita. Mi racconta che ha passato tutto il tempo con lui tranne due giorni di viaggio a Santiago, e che le ha pure pagato una cena. A questa cena (questa è troppo bella che ancora rido) partecipano familiari e amici di Fulanito il quale presenta la sua bella come una….no, aspettate. Occorre fare una premessa. La Cosa una sera mi scrive imbarazzata e mi dice che deve farmi una domanda, pensava di farla in pubblico ma poiché…” ogni cosa che dico (chissà mai perché) vengo attaccata e derisa come se fossi la ultima delle polle che sta cadendo nella rete del cubano di turno, preferisco farla a te privatamente”. Mi scrive pertanto che…” può anche essere che abbiano ragione loro e lo metto in conto ma è disgustoso l'atteggiamento misogino che caratterizza il forum”. Cioè, in un forum maschile al 99% questa Cosa si lamenta se gli utenti trombano e lo vogliono raccontare come più gli aggrada mentre lei, investita da uno tsunami di pinga e pure sopravvissuta, assurge a principi morali non meglio specificati. Fulanito, così mi racconta La Cosa …” dopo 2 o 3 giorni che ero là ha iniziato a dire che ero una "camajana” e lo diceva ridendo, al punto che nel corso di una cena…”. Eccoci arrivati alla cena di cui parlavo prima ah ah ah. Alla cena di famiglia con amici e parenti il caro Fulanito presenta la sua trippona bianca dicendo le testuali parole: questa è una camajan! Quando l’ho letto m’è partito un crampo dal ridere per tutto lo stomaco, avevo letto bene: l’ha definita una camajan davanti agli amici e parenti. A stento continuavo a leggere le parole di questa patetica barzelletta vivente che così continuava a raccontare in prima persona…”Fulanito lo raccontava agli altri sempre con il sorriso ovviamente, e loro ridevano. Ho capito che la parola tradotta letteralmente sarebbe caimana e ne intuisco più o meno il significato ma ti chiedo, secondo te mi stava facendo un complimento o che”? La Cosa aveva evidentemente urtato un iceberg con la testa nel corso della sua contro-migrazione, e si domandava se l’avessero presa per il culo oppure se le stessero facendo un complimento. Nemmeno Stanlio e Ollio sarebbero stati più divertenti! La sua mail continuava e lei si poneva l’atroce dubbio...”ho cercato in rete e ho capito che trattasi di persone che sanno cavarsela, ingegnarsi, sveglie ecc ecc ma un cubano che definisce una yuma in questo modo (quando sulla carta – diceva lei - dovrebbe essere lui il camajano), come lo devo interpretare? Fulanito per tutta la cena, sempre ridendo, mi diceva che "tu estas aprendiendo muy rapido, donde trabajas? FBI”? Preso da commozione per cotanta e manifesta stupidità le confidai che a mio avviso un camajan viene definito colui che oramai ha il culo talmente sbrindellato a Cuba che non c'è più verso di fregarlo in qualche maniera e che era meglio per lei lasciare perdere. Ma lei no! La Cosa risponde che mica l’ha preso in quel posto a Cuba e che con Fulanito ha pure mangiato gratis qualche volta (immagino non fosse però foie gras e sauternes). Le dico così che forse è meglio per lei svegliarsi perché sta facendo la figura della coglionazza ma lei, evidentemente in un momento di lucidità, inizia a cambiare tono giungendo al punto di chiedermi di dimenticare tutto. Tatààààààààààà. I giorni passano e ci ritroviamo su Facebook dove esprimo il mio parere sulle due stronze italiane andate in Siria a distribuire kit ai miliziani e per le quali il nostro Paese ha pagato un riscatto millionario, La Cosa interviene nel post e mi dà del fascista al punto che i suoi amici le domandano che razza di schifoso sia io. Le rispondo cortesemente che la pensiamo proprio diversamente su tutto e che preferisco condividere amicizie con persone che la pensano come me, giusto o sbagliato che sia il mio pensiero. Ma lei se l’è legata al dito. Innanzitutto perché mi ha raccontato una storia dalla quale lei ne esce non proprio come una brillante, e di questo se ne rende conto e se ne vergogna, e poi perché ho osato esprimere un giudizio sulle due stronze in Siria. Dopo una decina di giorni La Cosa diventa improvvisamente moderatore del forum con soli 300 post all’attivo e io vengo bannato senza giustificazione. Pensate che possa fregarmene meno di un cazzo? Ma vah, però a questo punto dico la mia eh sì! Evviva il nuovo moralismo nei forum cubani, evviva la conquista del potere da parte di una sprovveduta e pavida turista sessuale come lo siamo tutti noi secondo la sua stessa corrente di pensiero, evviva questa figura di spicco alla guida di una comunità avente oggetto tutto quello di cui la nostra Cosa non capisce una minchia di niente. Entro un paio di mesi dovrei partire, mi passerò il tempo in altro modo e poi ci sono anche i forum su come fare la birra o blog di approfondimento culturale. Prosit, e mi raccomando: al posto delle patatine il manì la prossima volta (possibilmente pagato in moneda nacional).


Ultimo aggiornamento: 05-02-15