[ Rispondi | Avanti | Indietro | Su ]

Re: volo di ritornoall'avana x marcodellev

Autore: Marco
Email: marcodellev@gmail.com
Remote Name: 176.201.74.226
Date: 15/04/2014
Time: 08.13

Commenti

Gentile Gianni la mia professione si incentra giustamente sui temi in questione e per questo mi porta a dare opinioni pragmatiche basate su quanto recitano codici, articoli, cavilli e loro naturali interpretazioni,applicazioni e sentenze viste in molti anni di carriera; credo pertanto non sia questione di capire ma di conoscere tali questioni e prevedere il loro probabile o possibile evolversi in ambito legale. Confermo quanto detto nei miei post anteriori,precisando per l'ennesima volta che determinate conseguenze sono rare e suscettibili di dicrezionalita'secondo il caso o il funzionario che si occupa delle stesse nel momento in cui le esamina. Tecnicamente le dichiarazioni e le segnalazioni che uno fa alle forze dell'ordine non hanno o avranno valore in sede legale se non sono accompagnate da una denuncia ufficiale che e' l'unico atto amministrativo che plasmi un reato o una situazione contraria alle leggi di cui si sia a conoscenza o vittima;la denuncia e' un atto unilaterale in cui una persona mette a conoscenza ufficialmente le forze dell'ordine preposte a tali circostanze(infrazioni alla legge) e nessun ufficiale delle stesse puo' rifiutarsi di ricevere una denuncia in quanto cio' rappresenterebbe una violazione tanto dei diritti costituzionali cosi' come di alcune leggi specifiche; oltre a questo un ufficiale che rifiuta una denuncia potrebbe essere addirittura considerato come favoreggiatore dell'occultamento del reato stesso al rifiutare di ricevere una denuncia. Tutt'al piu' se le situazioni presentate nella denuncia risultassero improcedenti le FFOO procederebbero all'archiviazione della stessa e,nel caso la denuncia risulti palesemente falsa o improcedente con l'obiettivo di trarne un vantaggio personale,il denunciante potrebbe essere a sua volta denunciato d'ufficio per "false dichiarazioni in atto pubblico" e "procurato allarme". Detto questo ripeto che sono casi estremi che si verificano poche volte ma meritano indubbiamente una nota di attenzione. Nello specifico,e senza entrare in merito a dettagli per ragioni deontologiche e di privacy, porto un esempio chiaro: circa 3 anni fa un cittadino italiano che aveva fatto regolare invito ad una persona naturale di altro paese fu condannato a coprire le spese di rimpatrio della stessa quando questa persona fu espulsa dopo 15 mesi dalla scadenza del visto; il tutto perche' lo stesso non si era attivato, come piu' sopra ed in anteriori post descritto, con denuncia della situazione di irregolarita'nei tempi e modi stabiliti ed essendosi fatto responsabile del rimpatrio secondo leggi della persona straniera. Non posso citare numero e data di sentenza per le ragioni che ho detto.


Ultimo aggiornamento: 09-05-14